Con questo strepitoso risultato referendario, il popolo italiano ha dimostrato finalmente una sua profonda maturità di giudizio. Ha dimostrato a chiare lettere di non essere il popolino delle tv Mediaset che narcotizzano le coscienze e l’etica sin dai non troppo sospetti anni delle trasmissioni come “Drive-in”, fino a giungere alle inenarrabili nefandezze del “Grande Fratello” odierno.
La straordinarietà, nonché l’unicità di questo notevole risultato referendario è proprio costituita dal fatto che sia le reti Rai sia le reti Mediaset, nel corso di quest’ultimo mese, sono rimaste pressoché imbavagliate per esplicita volontà di Qualcuno che ha propugnato l’astensionismo come la soluzione per continuare il proprio lercio cammino lastricato di iniquità e di cinici affarismi.
I principali mass-media hanno dolosamente taciuto la corretta informazione in riferimento ai quesiti referendari, per una sorta di bieco servilismo nei confronti del Grande Editore Padrone.
A ben vedere, l’unico canale di informazione che si è del tutto sottratto ad ogni forma di censura, di controllo o di supervisione è stato proprio il celebre social network Facebook, dove ha avuto luogo un vero e proprio tamtam mediatico tramite il quale alcune persone più informate e interessate (una minoranza quasi elitaria) sono riuscite tramite post, tramite fotografie, tramite appelli di ogni tipo, a sensibilizzare le coscienze di quasi tutti i membri presenti nel sito.
È stato così possibile porre in essere un’efficace azione informativa che ha sostituito egregiamente e degnamente i siparietti giornalistici televisivi o le rubriche di alcune riviste.
A mio modesto modo di vedere, questo non è solo un segno dei tempi che cambiano ma è un fatto di una valenza importantissima: ci dimostra senz’ombra di dubbi come una nazione, un popolo bramoso, desideroso di far sentire la propria voce, di esprimere il proprio pensiero, non si arrenda di fronte alla carenza informativa studiata a tavolino, di fronte all’omertà di Stato, ma, conscio della propria potenzialità, riesce, col sistema semplicissimo del passa-parola, a creare un vero e proprio tsunami delle coscienze.
A prescindere dalla valenza politica che ognuno può benissimo attribuire a questo strabiliante risultato referendario, mi preme sottolineare che in queste storiche date del 12 e del 13 giugno 2011 la popolazione italiana ha dato al mondo intero un fulgido esempio di coscienza civica, di consapevolezza critica, di decisionismo costruttivo.
Ne dovrebbe tener conto Chi, dall’alto degli scranni ricoperti, pensa di poter ottundere le menti dei cittadini continuando a propinare programmi televisivi demenziali che non fanno altro che appiattire totalmente la sensibilità dei più giovani ed il livello socio culturale degli spettatori.
Oggi possiamo dire, a ragion veduta e con cognizione di causa, che questa non è solo l’Italietta delle “veline” o delle “letterine” con le loro grazie esposte in primo piano sul piccolo schermo, non è solo l’Italietta di chi governa sorridendo oscenamente e organizzando festini a luci rosse in ville da nababbi, ma è l’Italia dei lavoratori seri, della gente onesta, di chi ancora oggi suda per guadagnarsi il pane, di donne e di uomini che hanno le idee chiare sul loro futuro e sul futuro delle prossime generazioni.
L’Italia della gente che non si lascia più incantare dalla polvere di stelle.
Marco Padùla