Dai magistrati e giornalisti comunisti, si passa agli impiegati comunisti.
Un governo distante dalle esigenze reali del paese, coinvolto in scandali economici, sessuali e giudiziari, che non si è neppure reso conto di quanto impopolari risultassero certe posizioni sui referendum, scarica le responsabilità accusando gli impiegati della pubblica amministrazione d’esser tutti comunisti.
Quali le soluzioni? Il licenziamento? Fare lavorare gli impiegati fino alle 22,00 in modo che non possano collegarsi ad internet?
Se c’è chi non fa un c…o, come dice Stracquadanio e chi non capisce un c…o, in compenso abbiamo un presidente del Consiglio che al c…o ha dedicato gran parte del proprio tempo, tanto da non trovarne per farsi processare.
Gli italiani, il c…o se lo son rotto. Comunisti o non comunisti, non gliene fotte più nulla di stare a guardare un bambolotto incerato che pensa solo ai propri affari, costringendo un Parlamento a lavorare per evitare che debba comparire dinanzi ai giudici, mentre giorno dopo giorno si perdono posti di lavoro.
Mentre il paese diventa sempre più povero.
Neppure la risposta dei quattro SI al referendum, è servita a far capire che è arrivato il momento di finirla, di girar pagina, di cominciare a pensare ai problemi reali.
L’unico risultato, è stato quello di veder ampliata la ‘categoria dei comunisti’, alla quale si vanno ad aggiungere gli impiegati.
Un paese di comunisti. Tutti, tranne uno e i suoi sempre meno accoliti…
SIETE INDECENTI!!!