La parola carità proviene da caritatem, accusativo del latino caritas, che deriva dall’aggettivo carus.
In origine, carus aveva il significato di costoso, che costa molto.
Tuttavia già in latino carus aveva assunto anche un valore più ampio, indicando non solo ciò che oggettivamente aveva un alto prezzo, ma anche, soggettivamente, un grande pregio. Una cosa o una persona stimata ed amata, tant’è, che anche per gli antichi romani i cari erano soprattutto i familiari e le persone per le quali nutrivano un grande affetto.
Bene, il nostro ‘caro’ sindaco – e caro lo è davvero, visto quanto sta costando agli agrigentini l’averlo eletto -, ha voluto rimettere insieme tanto il dato oggettivo, quanto quello soggettivo.
Una gestione amministrativa basata sulla carità – cristiana o meno non ci è dato sapere, anche se i diversi pellegrinaggi compiuti un sospetto lo creano…-, a partire dalla richiesta di leggi speciali per Agrigento; all’invio di assessori nominati come piccioni viaggiatori allo scopo di andare da elemosinare dai propri referenti politici un obolo per la misera cittaduzza; al 5 per mille, richiesto ai cittadini contribuenti per risolvere i problemi del centro storico.
Un’incapacità amministrativa e progettuale, che ben presto si è tradotta in una sorta di accattonaggio istituzionale che non ha risparmiato nessuno, dai politici, ai cittadini.
Fallito il tentativo di ammorbidire i duri cuori degli agrigentini, per nulla propensi alla carità cristiana – forse anche a causa delle disastrate condizioni economiche nelle quali vivono molte famiglie della più povera città d’Italia -, ecco che il primo cittadino ha architettato altri nuovi sistemi per rimpinguare le magre casse comunali: strisce blu e contravvenzioni.
Sulle strisce blu, sul come e perché si affidi un parcheggio pluriplano – condicio sine qua non l’aggiunta di un po’ di parcheggi blu – e sul perché sia necessario aumentare le famigerate strisce blu, torneremo presto a parlare; ci soffermiamo invece sulle ultime trovate in materia di contravvenzioni elevate ai cittadini, a volte senza che gli stessi abbiano potuto far nulla per risparmiarsele.
1° giugno 2011. Arriva a P.zza Pirandello la Carovana internazionale antimafie. Sul palco, si alternano dinanzi una piazza semivuota l’europarlamentare Rita Borsellino, i segretari dei sindacati Cgil, Cisl e Uil, i rappresentanti di Arci, Arcigay, Legambiente e Libera.
Uno spettacolo, quello della piazza semivuota, talmente miserevole da dover indurre a pensare che gli agrigentini abbiano in simpatia tutt’altro genere di carovane che non quelle contro la mafia.
Per fortuna, anche se solo per un caso fortuito, il portone del Comune era aperto, dopo che per alcuni giorni, a seguito della ‘protesta’ del sindaco Marco Zambuto in merito alle vicende legate ai crolli avvenuti nel centro storico, era rimasto chiuso, sbarrato da assi di legno.
Una figuraccia da cani quella di un’intera città che ha disertato la manifestazione, degna delle dichiarazioni di Buscetta che rispondendo al giudice Giovanni Falcone nel dare un voto di mafiosità alle provincie siciliane, mise Agrigento al secondo posto, dopo Palermo, capitale della mafia.
Unico dato ‘positivo’, la piazza sgombra dalle auto. Vigili urbani e carro attrezzi, hanno provveduto, anche in previsione della festa di oggi – 2 giugno -, a far rispettare il cartello di divieto di sosta con rimozione, che vieta di parcheggiare sul lato opposto a quello del Municipio.
Da quando? Sì, sono in molti a chiederselo. La risposta è semplice: a partire dalle ore 07.00 del 1° giugno 2011.
Con ordinanza del 31 maggio – il giorno prima -, si è vietata la sosta in un’area dove il parcheggio era consentito.
Senza voler entrare nel merito della legittimità del provvedimento, della sua pubblicazione sull’albo pretorio, dei tempi di entrata in vigore dall’avvenuta emissione e pubblicazione dell’ordinanza, appare del tutto superfluo spiegare le ragioni per le quali i comportamenti dell’amministrazione hanno reso assai difficile ai contribuenti la “conoscenza” dell’ordinanza, non mettendoli in condizione di rispettare il divieto ed inducendoli ad una violazione incolpevole.
Un cittadino parcheggia la propria auto. Torna il giorno dopo, e non la ritrova più. O se la ritrova, scopre di essere stato multato.
Cos’è successo? Niente. Semplicemente, all’improvviso, come fosse un fungo, è nato un nuovo divieto.
Un prataiolo? Un boleto? Un chiodino? No. A giudicare dalla direzione presa per raggiungere le parti meno esposte al sole del contribuente, dovrebbe trattarsi di un phalloides; poco importa che non sia un’ amanita…
Agrigento è anche questa, la città dove crescon i funghicartelli del genere phalloides. Tanta spontanea e rigogliosa crescita, pone anche un ulteriore interrogativo: chi ha emesso l’ordinanza?
Il fungocartello phalloides, non riporta infatti chi ha emesso il provvedimento. Anche in questo caso, senza voler entrare nel merito della legittimità, c’è da chiedersi: ma il cittadino, non ha diritto di sapere chi sono gli autori di tali mirabolanti provvedimenti?
‘Caro’ sindaco, è vero che gli agrigentini le voglion molto bene, ma le pare giusto far pagare loro lo scotto della disamministrazione di chi non ha saputo emettere un’ordinanza ed informarne la cittadinanza in tempo utile?
Comprendiamo anche i tanti problemi che ogni giorno deve affrontare; le casse vuote; le leggi speciali che non arrivano mai; il sei al superenalotto che non vuole uscire; l’avarizia di questi suoi concittadini che non voglion fare la carità; ma nonostante ciò, ci pare poco corretto quanto accade in questa cittaduzza.
Non sarebbe meglio apporre un cartello sul portone del Comune, laddove stavano le assi di legno quando Lei lo ha chiuso, con la scritta FATE LA CARITA’?
Chissà, magari qualche turista dal cuore tenero e il portafogli gonfio, potrebbe muoversi a pena e sganciare un paio di bigliettoni per un comune sull’orlo del dissesto…
Gian J. Morici
L’UNICA RISORSA RIMASTA AL COMUNE PER INCASSARE QUALCHE EURO SONO LE CONTRAVVENZIONI STRADALI PERCHE’ FARE RICORSO PER CONTESTARNE LA REGOLARITA’ COSTA PIU’ CHE PAGARLE. ALLORA SI INVENTANO NUOVI PARCHEGGI A PAGAMENTO (STRISCE BLU SULLE CARREGGIATE STRADALI)E NUOVI DIVIETI DI SOSTA, DEL TUTTO ILLEGITTIMI. TANTO SI SA CHE PORTERANNO SICURAMENTE QUALCHE MIGLIAIA DI EURO NELLE CASSE COMUNALI E CONSENTIRANNO DI PAGARE NUOVE MISSIONI “ISTITUZIONALI” DEGLI AMMINISTRATORI.