A volte ritornano
E purtroppo non ci resta che prenderne atto. Non che fosse scomparso di scena, anzi, tutt’altro visto che si tratta di una presenza quotidiana su alcune testate, laddove la tuttologia e il populismo sono alla base dell’informazione e il soggetto in questione ne rappresenta la linfa vitale. Per chi non lo avesse ancora capito, stiamo parlando del consigliere comunale Giuseppe Arnone, che dopo un’assordante silenzio in merito ai fatti che riguardano i crolli nel Centro Storico, inonda le redazioni di comunicati stampa nei quali narra delle sollecitazioni dei tanti cittadini che gli chiedono un contributo di analisi e di impegno relativamente agli ultimi avvenimenti che riguardano il Centro Storico di Agrigento. Innanzi tutto, va precisato che è sufficiente leggere i commenti su altri giornali, per rendersi conto di come più che sollecitazioni quelle ricevute da Arnone, siano accuse ai suoi silenzi. Orbene, il consigliere finalmente rompe ogni indugio e interviene in merito. Plauso e sostegno alla “saggia e autorevolissima iniziativa dell’arcivescovo, che intende far riprendere il confronto e il dialogo, collaborativo e costruttivo, tra importanti istituzioni, quali il Comune di Agrigento, la Regione, la Protezione Civile nazionale e regionale, gli ordini professionali e l’università”, scrive Arnone, che nell’auspicare la fine delle polemiche tra Comune di Agrigento, deputazione e Governo regionale, afferma “che il Governo Lombardo, unitamente alla deputazione agrigentina, abbia assunto impegni relativi al Centro Storico di Agrigento che non hanno – neanche lontanamente – eguali nel passato, sia esso recente che remoto.” “A Marco Zambuto – continua Arnone – va dato atto di essere stato l’unico sindaco, in assoluto, che si è impegnato per il Centro Storico di Agrigento, e ciò ben prima degli ultimi crolli. Lo ha fatto con determinazione ed efficienza, investendo anche risorse umane motivate e di prim’ordine, come Attilio Sciara.” Detto questo, Arnone afferma che il Sindaco ha le sue responsabilità, che rientrano nella mancata collegialità che da tempo gli rimprovera, nella notevole inadeguatezza di alcune figure della attuale Giunta e dei suoi consiglieri, ma hanno anche responsabilità coloro che, ad esempio, per mera demagogia, hanno tappezzato la città di manifesti, riproducenti le macerie del palazzo Lo Jacono, unitamente ad accuse ingenerose ed ingiuste nei confronti del Sindaco. Bene, adesso chi aveva chiesto l’intervento di Arnone è stato accontentato. Nessuna responsabilità soggettiva nei fatti accaduti? Nessuna responsabilità da parte di chi aveva dichiarato cessato il pericolo di crollo? Nulla da dire su altri quartieri del Centro Storico, dove a differenza che per palazzo Lo Jacono, si è provveduto a sgombrare case, transennare vie, erigere muri? Non ci si chiede neppure per quale motivo dopo tre anni che un comune si sostituisce ai privati “inadempienti” per mettere in sicurezza un edificio, lo stesso crolla? Torneremo ben presto sull’argomento, e lo faremo ponendoci altre domande, a partire dal perché mai, nonostante un finanziamento di 230.000 euro, da parte della protezione civile regionale, la prima gara pare sia stata indetta per una somma inferiore ai 150.000 euro. Gian J. Morici
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