All’incontro di stamani presso l’Ato Gesa 2, erano presenti per l’Ugl il segretario generale Eugenio Bartoccelli, il vice segretario Roberto Migliara, il responsabile della associazione dei consumatori Pippo Spataro e due rappresentanti dei lavoratori.
Il nuovo progetto relativo all’appalto per l’affidamento del servizio di gestione dei rifiuti solidi urbani, prospettato dalla Dott.ssa Restivo e dallo staff tecnico, che riguarda il licenziamento di 114 unità lavorative a fronte di 447 lavoratori (Gesa ed imprese) attualmente impegnati , ed una forza lavoro composta per la futura SRR di 333 unità ed una loro stabilizzazione a 36 ore settimanali, non è stato condiviso dall’Ugl.
Il verbale di orientamento richiesto e stilato dai soci-sindaci – afferma Migliara – , infatti, prevede a fronte dell’appalto vigente di 24 Milioni di Euro, una riduzione dell’importo previsionale di circa 1,5 Milioni di euro per la nuova SRR; una rimodulazione dei servizi della raccolta dei rifiuti, della differenziata e dello spazzamento, con cadenze per alcuni Comuni ,a nostro dire, insufficienti ed inefficienti.
Basti pensare, che per la raccolta della differenziata sono previsti tempi di giacenza e di successiva raccolta con cadenze settimanali, quindicinali e per alcuni Comuni anche oltre i 20 giorni; per maggiore precisione, la raccolta dell’organico (umido) ogni due-tre giorni a settimana, della plastica, carta e vetro ogni 14-21 giorni, dell’ indifferenziata, che viene conferita in discarica, 1 o 2 giorni alla settimana.
Se questo significa iniziare ad operare la differenziata, riteniamo sia un fallimento prima che inizi, con prevedibili conseguenze di natura igienico-sanitaria.
Visto che il costo che incide maggiormente nella gestione dell’ATO sono i lavoratori e che nella raccolta porta a porta sono attori principali, la volontà di ridurre loro e non altri costi, determinerebbe un abbassamento della qualità dei servizi della nascente SRR.
Abbiamo esposto alla Dott.ssa Restivo, che nel caso in cui i sindaci soci dovessero non recepire le nostre eccezioni chiederemo l’intervento dell’Assessore Regionale Giosuè Marino.
Questo nuovo (?) progetto – continua Migliara – è il classico specchietto per le allodole, redatto al fine di celare le vere intenzioni di alcuni sindaci, ovvero continuare ad operare al di fuori di norme e regole virtuose.
Non consentiremo che i lavoratori vengano trattati come rifiuti da smaltire, con il pretesto di utilizzare per opere collidenti alla raccolta, altro personale in carico alle amministrazioni, quali gli L.S.U..
I lavoratori non si toccano!
La volontà politica è, e rimane l’abbattimento dei costi, che riteniamo indispensabili a fronte di un aumento e di una efficienza del servizio di raccolta e spazzamento.
In merito alle retribuzioni maturate e maturande, (il 50% di marzo e lo stipendio di aprile che diventa esigibile dal 15 c.m.) non risultano ad oggi risorse disponibili, handicap che rischia di generare nuove forme di protesta, che riteniamo deleterie per i lavoratori e le loro famiglie ma anche per i nostri Comuni, ma che diventerebbero necessarie nel caso di inadempienza da parte della Gesa e delle Imprese.
Inoltreremo al Presidente della Provincia regionale di Agrigento una richiesta di partecipazione all’incontro con i sindaci, già convocato per giorno 9 c.m., dove chiederemo a questi ultimi un atto di responsabilità, augurandoci un pacifico ripensamento delle loro posizioni nei confronti dei lavoratori, dei loro concittadini e della collettività tutta.
Da parte nostra a margine dell’incontro – conclude il dirigente dell’Ugl – pur ribadendo le nostre posizioni, abbiamo proposto, a condizione del mantenimento degli attuali livelli occupazionali, il passaggio dei lavoratori nella SRR, con la disponibilità di attivare per gli anni a venire procedure di accompagnamento alla pensione ed un blocco del turn-over, fino al raggiungimento dell’abbattimento dei costi e della efficienza del servizio e della raccolta differenziata.
E’ necessario adoperarci unitamente nel creare nuovi condizioni di lavoro, di sviluppo e di ricchezza e non di disoccupazione, emarginazione e povertà.
Gentile direttore ,ma il bando di gara non viene aggiudicato alla ditta che offre il maggior ribbasso?
Per quale motivo allora i sindaci dettano le condizioni nel senso che la diffirenziata deve essere svolta una volta la settimana oppure ogni quindici giorni ? Non é l’ATO CHE DEVE ASSICURARE LO SVOLGIMENTO DEL SERVIZIO NEL MIGLIORE DEI MODI ? OPPURE VOGLIONO FAR FARE BRUTTA FIGURA ALLA DOTT.SSA RESTIVO LA QUALE FINO AD ORA HA DIRETTO L’ATO COME UNA MADRE DI FAMIGLIA ?
I sindaci possono dettare le condizioni casa loro cioe’ quando il servizio vine gestito direttamente da loro .NON LE PARE SIG.DIRETTORE ?