Grandangolo – il giornale di Agrigento – diretto da Franco Castaldo – pubblica, nel numero 16 in edicola oggi, numerose vicende di mafia e racket del pizzo. Estorsioni a tempesta per la mafia belicina, quella capeggiata in senso assoluto da Matteo Messina Denaro e, fino a poco tempo fa nel versante agrigentino dai Capizzi e da Leo Sutera e poi da Calogero Rizzuto, oggi pentito. Proprio Rizzuto, fresco di condanna a quattro anni per estorsione e destinatario dei benefici di legge per i pentiti, racconta un’estorsione subita dal gruppo Mezzacorona, azienda trentina leader in Italia ed in Europa nella produzione di vini di qualità sbarcata in Sicilia in contrada Misilbesi territorio di Salemi. Altre estorsioni e come venivano truccati gli appalti pubblici ad opera della mafia vengono raccontate dal collaboratore di giustizia Maurizio Di Gati che rivela anche particolari inediti molto curiosi come quello secondo cui Carmelo Milioti, quando venne arrestato per la prima volta aveva nella giacca 15 milioni di vecchie lire che doveva consegnare proprio a Di Gati, allora boss assoluto della mafia agrigentina. Milioti con la scusa di dover cambiare giacca, prima di essere trasferito in carcere, riuscì a non farsi sequestrare i soldi. Altra storia, questa volta di riciclaggio e sottrazione di beni al controllo dell’autorità giudiziaria per impedirne il sequestro, è quella che riguarda l’imprenditore Giovanni Miccichè che ripetute volte, con operazioni ritenute dalla magistratura fittizie, ha tentato di trasferire a terzi (prestanome) ingenti somme di denaro. L’intervistona di di Diego Romeo di questa settimana è destinata all’assessore comunale di Agrigento, Rosalda Passarello. Ed ancora, un accurato servizio riguarda gli imprenditori e Cosa nostra. La vicenda, lanciata da Grandangolo, relativa all’assoggettamento dell’imprenditore Salvatore Moncada, è stata ripresa dal settimanale economico “Il Mondo” con un articolo al vetriolo tutto da leggere. Articoli di politica, cultura e società completano il giornale.