Impiegato in Canada, aveva abbandonato tutto per abbracciare una causa in difesa dei più deboli e per farlo ha scelto il kayak perché, come dice lui, è quello che più si avvicina ai barconi di fortuna a cui i migranti disperati affidano il proprio destino.
Di lui, aveva scritto anche il quotidiano Repubblica.
Georges a Lampedusa, oltre ad avviare una petizione contro i respingimenti colpevoli spesso delle morti in mare, aveva incontrato le autorità e gli era stato concesso di intervistare i profughi, i quali avevano confermato di essere stati costretti a cercare rifugio in Italia per sfuggire violenze e persecuzioni in patria.
Il Gruppo EveryOne aveva chiesto all’Alto Commissario per i Rifugiati di vigilare sulla correttezza delle procedure di assistenza ai profughi e sul rispetto della Convenzione di Ginevra, che attribuisce a ciascuno di loro facoltà di chiedere protezione internazionale o asilo politico in Italia.
Georges, intervistando gli immigrati a Lampedusa, aveva verificato una notizia volutamente ignorata dai media.
Tra gli immigrati infatti, vi sarebbero stati alcuni eritrei provenienti dalla Libia, dei quali le fonti ufficiali, compresi i media, si sarebbero ben guardati di dare notizia.
A seguito di quanto accaduto ad Alexander Georges, i vertici del Gruppo EveryOne, si sarebbero rivolti all’Alto Commissario ONU per i Diritti Umani, allo Special Rapporteur delle Nazioni Unite sulla condizione dei difensori dei diritti umani, al Commissario europeo per la Giustizia, i Diritti fondamentali e la Cittadinanza e ai vertici di Front Line, organizzazione che tutela gli attivisti a rischio, perché prendano contatti con il Governo italiano per chiarire quanto accaduto ed evitare che comportamenti tanto “anomali” possano essere reiterati contro degli Human Rights Defenders, la cui missione è riconosciuta dalle Nazioni Unite attraverso la Dichiarazione sui diritti e le responsabilità degli individui, dei gruppi e delle istituzioni sociali per promuovere e proteggere i diritti umani e le libertà fondamentali universalmente riconosciuti, adottata nel 1998.
C’è da augurarsi che eventuali “anomalie” non debbano trovare nesso alcuno con le recenti visite del premier a Lampedusa e con le promesse fatte agli isolani di “ripulire” in breve tempo l’isola…
gjm