Il Sindaco di Lampedusa, quello stesso che ha omesso dal 9 al 13 febbraio scorso, di usare i poteri di ordinanza per accogliere all’interno del centro di Accoglienza, regolarmente funzionante, i migranti che giungevano incessantemente a Lampedusa, lasciandoli per terra intere nottate, intende oggi vietare la loro libera circolazione nelle strade di Lampedusa, attraverso una ridicola ordinanza che vieterebbe “l’accattonaggio e comportamenti non decorosi utilizzando i luoghi pubblici come siti di bivacco e deiezione”.
L’attuale situazione in cui versa Lampedusa è, infatti, notoriamente stata provocata dal divieto del Ministero degli Interni, revocato solo nella giornata del 13 febbraio, di accogliere i migranti all’interno del Centro di accoglienza che era, così come è sempre stato, aperto e perfettamente funzionante ed in gestione alla cooperativa “Lampedusa accoglienza”.
In ossequio alla nuova politica repressiva sull’immigrazione, non è stato messo in moto, insomma, quel sistema di accoglienza e veloce trasferimento dei migranti sulla terraferma, abbondantemente collaudato nel passato anche di fronte ad analoghe concentrazioni di persone nell’isola, sistema che era stato definito dalla Commissione Europea già nel 2007 “modello Lampedusa”.
“La vera emergenza di Lampedusa – dichiara Mimmo Fontana, Presidente Regionale di Legambiente Sicilia – è costituita proprio dalla plateale inadeguatezza di chi la governa, che tanti danni ha già prodotto all’ambiente a al territorio di Lampedusa e che oggi sta causando anche serissimi danni all’immagine turistica di una comunità che invece in questi anni ha dimostrato di essere all’altezza del ruolo strategico che l’isola riveste nel Mediterraneo, sia accogliendo con dignità e generosità decine di migliaia di migranti all’anno, sia esaltando la sua meravigliosa posizione geografica ed investendo nel turismo”
“Chi ha trasformato l’isola in soli 4 giorni in uno strampalato campo profughi – dichiara Giusi Nicolini, locale responsabile di Legambiente – è proprio questo Sindaco, stipando i migranti in tutti gli edifici pubblici e mantenendone una grande quantità all’aperto, persino al campo di calcio, pur di non accoglierli all’interno del Centro. Basta guardare come si smaltiscono i barconi dei migranti e l’illegalità in cui versa l’isola nella gestione dei rifiuti, degli scarichi, della tutela del territorio, per comprendere quanto stiano realmente a cuore a questo Sindaco i problemi igienico-sanitari dei suoi concittadini”
“Oggi – continua Nicolini –, l’unica cosa veramente dannosa per Lampedusa è soffiare artatamente sul fuoco della paura e dell’allarmismo, mentre ci sarebbe invece soltanto bisogno di accelerare il deflusso dei migranti sulla terraferma, ripristinando proprio il “modello Lampedusa” che riusciva sia a tutelare i bisogni/diritti dei migranti sia a garantire la comunità isolana, alleggerendo la pressione e gli impatti, che sono inevitabilmente dannosi in un sistema ambientalmente e socialmente fragile, qual è quello di ogni piccola isola.”.
Lampedusa/Palermo, 26 febbraio 2011.