11 Novembre 2024
Home Aragona. Ci vorrebbe un Santo protettore anche per i quartieri in degrado

12 thoughts on “Aragona. Ci vorrebbe un Santo protettore anche per i quartieri in degrado

  1. Peccato ke si stia facendo perdere la memoria storica! ……Quando andai x la prima volta in quel quartiere “furca’vo”rimasi estasiata….nn è un aggettivo esagerato credetemi…..ma quei vicoli,quei sottopassaggi quei cortili..mi sembrava di respirare l’odore di quei tempi….immaginavo le donne intente a far bucato o a stenderlo fra un balcone e l’altro…..l’odore dei gerani su quelle finestrelle piccole o l’odore del fumo ke usciva dai comignoli…..le stradine cosi strette ke si sentivano fra di loro….gli uomini ke rientravano dai campi sudati ma contenti…..le galline ke razzolavano x i cortili e i bimbi a giocare con nulla ma felici e sicuri……Ecco cio’ ke io “sentivo”in quei posti…speriamo ke qualcuno si interessi a tutto questo cosi’ da poter far rivivere anke ai nostri figli il passato ke pur sempre ci appartiene.

  2. Che indecenza!!!

    Quindi non corrisponde al vero quanto ho appreso dal sito ufficiale del comune di Aragona di cui riporto l’indirizzo web:

    http://www.comune.aragona.ag.it/index.php?view=article&catid=1:ultime&id=332:festeggiamenti-in-onore-di-santantonio-abate&format=pdf

    Gli organizzatori sono quelli dell’associazione antiche tradizioni e nel quartiere “Furca Vò” non ci sarà nessun percorso. Perchè riportare il contrario?

    Salviamo il centro storico i nostri momumenti e le nostre chiese. La chiesa della Mercede è chiusa da parecchi anni e rischiamo di perderla per sempre.

  3. se per il crollo di una parete rifatta della domus dei gladiatori si sono chieste le dimissioni del ministro ai beni culturali …. cosa dovrebbero chiedere gli aragonesi per il completo abbandono e degrado (passato e presente) del centro storico di aragona?????

  4. Quindi il Sindaco non è solo inadempiente verso i suoi cani che la legge gli attribuisce e dei quali è il primo responsabile ma è anche incurante della sicurezza dei suoi cittadini e dell’immagine del suo paese ridotto ad un degrado inaccettabile come si evince dalle foto qui pubblicate.

  5. Io non mi sento di addossare tutta la responsabilità verso l’amministrazione comunale che cmq le leggi che ha in mano sono molto restrittive. Però una riflessione permettetemi di farla: cara amministrazione comunale aragonese, anzicchè conc…edere centinaia di concessioni edilizie permettendo una cementificazione spropositata per il numero di abitanti aragonesi, avresti potuto dire a coloro che avevano intenzione di costruire una casa, abbatti ciò che di cadente cè nel centro storico e ricostruisci, però tipicizzanto il nuovo. Solo così è possibile rivalutare il vecchio. RIFLETTI SU QUESTO!!!!!!!!Mostra tutto

  6. Perdonate l’ignoranza ma non so come funzionano queste cose: praticamente se c’è un cittadino privato che lascia casa sua (o dei suoi “antenati”) lì a marcire senza preoccuparsene minimamente, dovrebbe essere il Comune a prendersi la briga di risistemare il tutto?? E se di queste case e di questi proprietari che se ne infischiano ce ne fossero per esempio cinquanta, il Comune dovrebbe risistemare cinquanta case private a proprie spese? Non so se funziona così, ad ogni modo credo che prima di puntare il dito contro l’amministrazione bisognerebbe rivolgersi ai proprietari di quelle abitazioni; e nel caso in cui essi non volessero occuparsene perchè all’estero (come nel caso che sto per citare) o non so cosa…la soluzione, per evitare malcontenti e attentati alla sicurezza dei cittadini, è una: abbattere!!!
    Come quella casa che qualche tempo fa è crollata in via Cattaneo (strada che le auto percorrono frequentissimamente, per intenderci, quella piccola discesa sulla destra lungo via Mazzini, poco dopo piazza Carmine) ha lasciato la strada bloccata per mesi…perchè? perchè non è stata abbattuta prima!
    E poi insomma, non stiamo parlando di splendidi palazzi o fantastici monumenti, Aragona non è Pompei, le case antiche di Aragona non sono patrimonio della comunità ma solo di chi le possiede, stiamo parlando di “case vecchie” che non hanno alcun valore storico/artistico se non l’enorme valore affettivo per chi in quei luoghi c’è cresciuto o sa che ci sono cresciuti i propri cari. Se questi però sono i primi ad infischiarsene cosa deve fare il Comune? risistemare tutte le case vecchie che di artistico non hanno nulla solo perchè a qualcuno richiamano immagini bucoliche di altri tempi? Ma piuttosto invece di tenere le strade chiuse per mesi o di rischiare qualche brutto incidente (magari lì no visto che non è zona di traffico)…abbattete tutto!!

  7. @Luca – Visto che su questo giornale scrive l’avvocato Aiello, articoli chiai, comprensibili e molto illuminanti perché non chiedere a lui di darci delucidazioni sulla problematica. Una sorta di consulenza 🙂

    Personalmente ritengo che sia compito del comune rintracciare i proprietari e imporre loro di mettere mani al portafogli per sistemare la loro proprietà oppure venderla a coloro che, potrebbero avere l’intenzione di mettere su casa.

    Qualora il proprietario sia irreperibile o mostra disinteresse perché all’estero “ritengo dovrebbe essere il comune a risistemare il tutto” salvo poi rifarsi sui proprietari stessi. I proprietari potrebbero cedere al comune le loro proprietà e questo, una volta ristrutturate potrebbe metterle a reddito affittandole o predisponendole a bed&Breakfast.

    Come diceva giustamente Fabio – visto che lo strumento urbanstico cioè il piano regolatore generale di Aragona non ha previsto un modo serio di rivalutare il centro storico, prevedendo zone di espansione per nuove costruzioni (in un paese che tra abitazioni abusive e da sanare o sanate e in regola,) è logico che dovrebbe essere l’ente pubblico a incentivare con opportuni sgravi e facilitazioni chi decide di ristrutturare una casa in centro storico anziché, costruirsi la mega villa in periferia con annessa piscina.

    Non avrebbe senzo altresì, che, un residente del quartiere “Furca Vò” ristrutturi la propria casa se poi quella del vicino gli cade sulla propria e si è novamente punto e a capo.

    Ci vuole un progetto serio, ampio e tanto tanto lavoro da parte dell’amministrazione – nel ricercare in catasto gli intestatari delle abitazioni avvisandoli sia del pericolo per i pedoni (di cui dovrebbero rispondere penalmente) nonche’ del fatto che la proprietà va mantenuta bene altrimento vendono o cedono gratuitamente allo stesso comune che provvederà a trovare i dovuti finanziamenti per ristrutturare, rivitalizzare e vaorizzare quei magnifici posti. In poche parole trattasi di dare nuovamente un’anima al quartiere.

    Abbattere non credo serva a molto, la memoria va mantenuta e attualizzata. Il centro storico deve essere tutelato e se non ci pensano i proprietari deve pensarci (a nome della collettività il comune che l’amministra).

    Aragona non è certamente Pompei ma Pompei è importante ai fini di una ricostruzione storica e la storia dei nostri nonni (almeno per noi aragonesi) non è certamente minore rispetto alla Grande Storia Romana. Per costruire quelle casupole gente ha dato il sangue (agricoltori, minatori e carusi – molti dei quali morti in miniera)

    Siamo la terra dei Carusi e dello zolfo – manteniamo la memoria del nostro territorio. A prosito come è andata a finire con la “Torre Mineraria” ho visto al suo posto un gigantesco parco fotovoltaico.

    Proporrò al gruppo “Aragona – gli amici della torre del Salto d’Angiò” di pubblicare un articolo del 1997 di “SICILIA TEMPO”, che girerò agli amministratori del gruppo; articolo che riprende ciò che vide un giornalista-scrittore GUIDO CHIESI quando verso la fine del 1800 scese in una miniera delle nostre zone.

    A stasera! Ai festeggiamenti in onore di Sant’Antonio Abate in via Baldassare Naselli.

    Buona sera a Tutti.

  8. Caro Luca come puoi dire “case vecchie”ti ricordo ke da li’ è nata la “nostra” Aragona…..è un qualcosa ke puo’ insegnare i giovani…..ankio nn so’ ,come te,come vanno ste cose…ma se i proprietari non vogliono o nn possono ristrutturare le case ci deve essere un aiuto da parte dell’amministrazione(dato ke poi ci fanno anke le feste…..quindi pubblicità x il paese)…nessuno, credo, stia dando la “colpa”ma kiediamo solo ke questo patrimonio se pur (a sentir te)di poco valore sia rivalorizzato e quindi adeguatamente ristrutturato.

  9. gent.li sigg. Enzo e Luca, in parte entrambi avete ragione nel senso che l’Ente pubblico ha il diritto di imporre ai proprietari degli immobili quanto meno la messa in sicurezza degli stessi e la mancata esecuzione dell’ordine è un reato penale.
    Nei casi più gravi e pericolosi in cui si rendesse necessaria la demolizione dell’immobile il Comune deve emettere ordinanza di demolizione o ripristino ai proprietari e se questi non provvedono deve farlo il Comune con diritto di rivalsa sui proprietari.
    L’argomento della ristrutturazione del centro storico è invece più complesso.
    gli imprenditori edili preferiscono realizzare nuove costruzioni anzichè ristrutturare i centri storici esistenti perchè per essi è molto più conveniente ma questo non solo per un fatto di speculazione edilizia ma anche perchè vi è un inadempimento della maggior parte dei nostri comuni e cioè la mancanza dei piani particolareggiati.
    Per farvi un esempio vi riporto una vicenda che ci ha interessato da vicino.
    Negli anni ’80 fu emanata una legge che prevedeva l’accesso a finanziamenti pubblici per la ristrutturazione dei centri storici di Agrigento e Siracusa.
    Bene, Siracusa si attrezzo con i pianio particolareggiati, utilizzo tutti i fondi a disposizione e siccome Agrigento non aveva i piani particolareggiati, Siracusa si prese anche le somme previste per Agrigento.
    Risultato, Siracusa oggi ha uno dei centri storici più belli d’Italia, Ortigia ristrutturata anche con i fondi previsti per il centro storico di Agrigento, mentre quest’ultima, non avendo l’importante strumento urbanistico, perse i finanziamenti in favore di Siracusa ed oggi ha un centro storico fatiscente e degradato.
    La politca qualche volta viene vista come un veicolo per la soddisfazione di ambizioni personali e non come responsabilità di amministrare la cosa pubblica.
    cordialmente
    avv. Giuseppe Aiello

  10. Avvocato Giuseppe Aiello, personalmente le sono molto grato per la sua chiara e comprensibilissima delucidazione. Spero possano leggerla anche i nostri politici compreso il sindaco di Aragona, la sua giunta, e chi di competenza. La speranza è che possano adoperarsi per approntare un piano particolareggiato del centro storico di Aragona – sempre che non ci sia già qualcosa.

    Proprio per la sua importante risposta chiederei alla redazione de “lavalledeitempli.net” di volerla pubblicare in forma di articolo affinché venga data alla stessa nonché alla tematica trattata ampia visibilità.

    Ancora grazie, Enzo

  11. La risposta data dall’Avv. Aiello corrisponde alla realtà dei fatti. La mancanza del Piano particolareggiato è la causa del disastro, in quanto non ci ha consentito e non ci consentirà in futuro di accedere ai tanti finanziamenti mirati al recupero dei centri storici. Spero non pensiate che faccia retorica o spot elettorali quando vi dico che l’argomento è stato da me proposto diverse volte in consiglio comunale, ma devo dire, con molto sconforto, che il tema non credo sia al momento fra le priorità di questa amministrazione ritenendo la cosa infattibile dal punto di vista dei costi da sostenere. Io personalmente penso che quando i soldi sono ben spesi nessun costo sia insostenibile, bisognerebbe semmai cercare di economizzare nelle spese infruttuose che nel lungo termine non realizzano alcun beneficio nella collettività. Chi mi conosce personalmente sa l’importanza che ho sempre dato al tema, considereando la riqualificazione dei centri storici un’opportunità da non perdere sia in termini economici che sociali e mi auguro che in un futuro non troppo lontano si possa iniziare a parlarne seriamente.
    Michele Gaziano

  12. Apprendiamo grazie a Michele (credo un politico del paese) che Aragona non possiede un PIANO PARTICOLAREGGIATO PER IL CENTRO STORICO quindi, è inutile illudersi nella speranza di un recupero dello stesso tranne che sindaco, giunta e consiglio comunale (la politica locale) mettendo da parte divisioni e probabili interessi di parte – inizino a lavorare assieme e sul serio per un PIANO PARTICOLAREGGIATO del centro storico quindi attivandosi seriamente per salvare una parte del paese (quella veccia) che sta cadendo a pezzi.

    Chissà se il sindaco dirà qualcosa su questo delicato argomento fornendo maggiori delucidazioni e facendo partecipe la comunità che amministra nonché i lettori di questo giornale, e noi tutti ce abbiamo lasciato un commento, SU COSA LA SUA AMMINISTRAZIONE STIA FACENDO PER CERCARE DI RECUPERARE E SALVARE IL CENTRO STORICO DI ARAGONA. Visto peraltro che, a soluzione di tutti i mali ha preferito far spostare la festa dalla “Furca Vò” alla via Baldassare Naselli.

    Aspettiamo magari, chissà!!!

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