Rinnovabili o affarismo? È scontro anche all’interno del mondo ambientalista per la facilità con la quale si sta stravolgendo la destinazione d’uso di territori e gli aspetti paesaggistici del paese.
Se a Cutrofiano in Puglia la realizzazione della centrale fotovoltaica da 5 megawatt diventa un caso nazionale quantomeno per Legambiente, “per il coinvolgimento diretto dell’associazione attraverso la sua ‘Esco Azzero CO2 in questa operazione industriale e affaristica sconcerta – scrivevano le associazioni che contestavano il progetto -, ancora di più, per il suo forte carico di contraddittorietà con le dichiarazioni rilasciate anche alla rete televisiva nazionale (precisamente al programma Ambiente Italia in onda su Rai Tre), alcune settimane or sono, dai suoi referenti locali, e ribadite nelle ultime linee guida dell’associazione in merito all’ubicazione virtuosa dei pannelli fotovoltaici sui tetti di strutture recenti e non più a terra, a salvaguardia dell’agricoltura, della biodiversità selvatica, e non ultimo del paesaggio.”
Mentre vien fuori lo scandalo del business dei carbon credit per i quali lo scorso anno lo Stato ha dovuto sborsare ben 3 miliardi di euro per comprarne l’eccedenza e mentre aumenta il “rischio bolla” per il peso che la corsa agli incentivi all’ecoenergia avrà sulla bolletta elettrica di tutti i consumatori, anche nel territorio Agrigentino si smette di seminar carciofi per piantare pali e pannelli.
Nulla da ridire se il tutto è riconducibile ad un minor inquinamento, al rispetto per il territorio, ad aspetti di indipendenza energetica.
Quello che un po’ stupisce, è la facilità con la quale invece terreni agricoli e dunque produttivi, diventino improvvisamente campi fotovoltaici.
Stupisce ancor più il silenzio delle associazioni dedite alla tutela dell’ambiente.
Persino nei centri storici, pare ci sia un maggior permissivismo. Se fino a poco tempo fa era difficile persino spostare la una tegola da un tetto, senza che si urlasse allo scempio urbanistico, paesaggistico, ambientale e finanche lunare o marziano, oggi, senza troppi se né troppi ma, si progettano coperture con pannelli fotovoltaici ovunque, anche in quelle zone nelle quali le Soprintendenze ponevano vincoli a dir poco inaccettabili.
E gli ambientalisti?
C’è dove si battono per il rispetto delle regole , chiedendo nel contempo che le regioni dettino regole più chiare impedendo ulteriori scempi o progetti che porterebbero i nostri centri storici a trasformarsi in una distesa di pannelli al silicio, alterando il paesaggio architettonico e favorendo possibili abusi edilizi coperti dai pannelli solari.
Ci sono quelli che lottano contro l’utilizzo scorretto e paradossalmente non “sostenibile” dell’energie da fonti rinnovabili e degli impianti relativi sul territorio, evidenziando in particolar modo alcuni impianti contigui, talvolta collegati anche a livello societario attraverso stessi amministratori o soci comuni, mentre ci sono quelli, come nel caso di Cutrofiano, che hanno interessi diretti nella realizzazione di parchi fotovoltaici.
Ad Agrigento, forse non ci sono gli interessi diretti nella realizzazione di parchi, ma non v’è dubbio che un’ingerenza c’è in tutto quello che avviene, dalla trasformazione del territorio a quella dei nostri centri storici.
Ed ecco dunque che le sedi di associazioni ambientaliste, possono anche trasformarsi in comodi uffici dove le aziende possono stipulare i contratti con nuovi clienti.
Ad agevolare gli incontri, la stessa associazione ambientalista, così come si può leggere in questa nota inviata a molti utenti:.
“Intanto inviamo a tutti il modello di contratto tra azienda e cliente che norma gli aspetti tecnici e commerciali della fornitura ed installazione degli impianti fotovoltaici.
Il modello è stato elaborato dai tecnici e dall’ufficio legale di Azzero CO2, la ESCO che supporta Legambiente dal punto di vista tecnico e giuridico sui GASolari, e che è partner nella campagna di informazione e sensibilizzazione sulle fonti rinnovabili.
Nei prossimi giorni, a chi confermerà il suo gradimento alla proposta di xxx, la stessa ditta invierà copia del contratto personalizzato.
I contratti verranno sottoscritti tra le parti (azienda e cliente), presso la sede del circolo di Legambiente, in Agrigento, via Dante n. 223 (o eventualmente altra sede)…
“Infine, come già più volte ricordato, l’unico impegno richiesto agli aderenti al GASolare, anche per coloro che non potranno installare l’impianto, è l’adesione a Legambiente, attraverso la sottoscrizione del tesseramento che costa solo 30,00 € e che, oltre a servire a sostenere il nostro impegno a difesa e valorizzazione dell’ambiente, incluso quello a favore delle rinnovabili in Sicilia, dà diritto a partecipare attivamente alla vita associativa e a ricevere la rivista mensile “La Nuova ecologia” e in più a tutta una serie di agevolazioni e sconti su una vasta gamma di prodotti che potete trovare sul sito di Legambiente.”
Un interesse tale, che spinge gli ambientalisti ad effettuare persino visite al domicilio dei clienti, così come da comunicazione inviata agli stessi il 29 settembre 2010, ricordando che “le pessime condizioni climatiche hanno ovviamente scoraggiato molti, per cui l’appuntamento per perfezionare il tesseramento ha dato risultati molto esigui.Come preannunciato, però, un nuovo appuntamento sempre presso il negozio xxx, in Via Atenea xxx, è fissato per sabato prossimo, 2 ottobre, dalle ore 17:30 alle ore 20:30, sperando che la giornata semi festiva vi spinga a fare una capatina nel “salotto buono”(???) della nostra città.
Per tutti coloro che fossero impossibilitati (ma veramente impossibilitati) possiamo fissare degli appuntamenti a domicilio, sempre che non facciate fare missioni impossibili.
Un saluto a tutti. A sabato e … buone energie a tutti!”
Un amore per l’ambiente che costringe una delle più note ambientaliste agrigentine a veri e propri tour de force, per star dietro a tutti gli appuntamenti con i probabili clienti delle aziende.
Dedizione? Volontariato? E tutto veramente gratis?
Non tutto e non per tutti è gratis. Invito del 17 settembre 2010:
“Carssimi tutti,
vi informo che il nostro incontro di martedì prossimo si terrà alle ore 17:00 presso il Collegio dei Filippini (per chi non lo sapesse è il palazzo poco più su del Municipio,prima della Chiesa di San Giuseppe.
Vi aspettiamo numerosi, anche perché saranno presenti i rappresentanti della ditta aggiudicataria che potranno all’uopo fornire tutti i chiarimenti del caso.
Spero anche di potervi dare buone nuove sulla questione del finanziamento, visto che tra lunedì e martedì ho 2 appuntamenti (BCC, Credito Siciliano) e forse anche un terzo con Banca Nuova.
Un caro saluto. A presto.”
Ancora una volta, l’invito ai probabili clienti non arriva da un’azienda, ma dagli ambientalisti agrigentini, i quali in questa circostanza non usano come sede la propria o attività commerciali di privati, bensì locali di proprietà del Comune di Agrigento e di conseguenza con spese a carico della collettività.
Eh sì, un’azienda per incontrare i propri clienti deve disporre di uffici, personale e quanto altro, ma gli ambientalisti no. Quelli possono usare strutture pubbliche per incontri commerciali.
Perché mai creare appositi uffici, quando si ha a disposizione un palazzo del‘600, con i suoi tre piani, con elegantissime sale espositive, marmi gialli, gole, archi e cornici in gesso, volte e tetti lignei, intarsi in pietra arenaria e cotti fiorentini, parapetti in ferro battuto, ascensori, elegantissime scale rivestite in marmo, e senza dover spendere un centesimo per il personale, gli arredi, l’energia elettrica?
Mi chiedo: ma se altre aziende avessero necessità d’incontrare i propri clienti ad Agrigento, potrebbero chiedere che venga loro concessa una sala del Collegio dei Filippini? Si proprio quello, il palazzo poco più su del Municipio, prima della Chiesa di San Giuseppe…
Più avanti, vi terrò informati su altri aspetti che riguardano questo nuovo business, sulle autorizzazioni urbanistiche e su tanto altro ancora…
E come dice la nostra ambientalista “Buone energie a tutti e buona giornata…”.
Tanto, l’Energia l’avete pagata voi…
Gian J Morici
Questo articolo è quanto meno parziale. L’iniziativa descritta non era soltanto di Legambiente, ma pure del Comune. Mi pare proprio che fu presentata dal sindaco e da alcuni dirigenti comunali.
La scelta dell’azienda che realizzerà gli impianti, infatti, è stata effettuata a seguito di presentazione di varie offerte, secondo criteri di economicità per gli utenti finali.
Sarà per questo, dunque, che sono stati usati locali comunali per le presentazioni.
Si tratta, ritengo, di impianti fotovoltaici autonomi a impatto minimo o addirittura nullo. Un’iniziativa lodevole (e molto pubblicizzata sui mezzi di informazione locale, alcuni mesi fa), di ambientalisti e Comune, che non mi pare meriti tale “trattamento”. Poi, fate voi…
Gentile informato, ora le spiego come funziona questa operazione di acquisto di solare termico..
Legambiente usando i suoi circoli si presenta alle amministrazioni comunali dicendo che vuole fare uno sportello informativo sulla convenienza dei pannelli solari sui tetti, le anmministrazioni mettono a disposizione strutture, uffici ecc. Una volta trovato un folto gruppo di persone interessate si offre sul mercato degli istallatori il pacchetto di impianti che chiaramente troveranno un prezzo di realizzazione minore perché molte ditte faranno uno sconto pur di accaparrarsi la grossa commessa. In Veneto sono due anni che si fa.
Tutto regolare , certo, anche se è la scoperta dell’acqua calda, ai cittadini conviene, ai comuni conviene, ai piccoli artigiani del fotovoltaico conviene un po’ meno, a legambiente conviene tantissimo perché usa i propri volontari e tanto per gradire (come avviene ad Agrigento) associa all’iniziativa il tesseramento prelevando 30 euro da ogni manifestazione di interesse.
Inoltre Legambiente con le schede informative di adesione e pre-adesione ha accesso ad un bene inestimabile i dati sensibili di migliaia di famiglie (buone sempre per prossime iniziative).
In veneto non finisce quì ma si va oltre, si offre ai cittadini, per la già scontata iniziativa, anche uno strabiliante finanziamento offerto da una banca, Banca Etica di cui Legambiente è socia o altre con cui legambiente stipula convenzioni.
Riporto quanto scritto nel sito di legambiente http: //www.legambientepadova.it/gasvneto
“Un risultato raggiunto anche grazie agli accordi di Legambiente con istituti di credito convenzionati, in particolare le Banca di Credito Cooperativo e Banca Etica, che hanno consentito alle famiglie aderenti un credito agevolato e l’installazione dei pannelli a costo zero, ripagando il prestito con gli incentivi del conto energia e azzerando le bollette elettriche fin dal primo anno.”
Credito agevolato e pannelli a costo zero Una cippa !! i cittadini strapagano, non versano soldi, ma autorizzano la banca a prelevare gli incentivi statali sull’energia che produrranno i pannelli, incentivi che sono vero e proprio contante che le persone non vedono e quindi non percepiscono. Sarebbe interessante vedere i tassi……..
Quindi una grande ed organizzata operazione commerciale simile a tante altre con la differenza che le società di mediazione assumono personale per procurarsi i clienti e legambiente usa i volontari dei propri circoli ed il suo “buon nome” con gli amministratori pubblici sempre pronti, felici di vestire i panni di “ambientalisti”.
Legambiente non è nuova ad iniziative sull’energia nel recente passato fece un accordo con una società che si chiamava “La 220” la società che doveva fornire ai cittadini energia da fonti rinnovabili scomparve e centinaia di persone rimasero con le bollette da pagare e senza elettricità, però bisogna dirlo… Legambiente chiese scusa alle migliaia di persone che invitò a disdire il contratto con l’Enel, peccato che le scuse non servano a chiudere i contenziosi ancora in atto molti dei quali si sta occupando l’Adoc Lombardia.
Gent.mo Edo,
la ringrazio per aver spiegato ad Informato come dietro un’apparenza esistono ben altre realtà.
Come faceva notare, in Veneto offre ai cittadini anche uno strabiliante finanziamento offerto da una banca di cui Legambiente è socia o altre con cui legambiente stipula convenzioni.
I cittadini autorizzano la banca a prelevare gli incentivi statali sull’energia che produrranno i pannelli, incentivi che sono vero e proprio contante che le persone non vedono e quindi non percepiscono.
L’operazione è su scala nazionale ed anche ad Agrigento accade la stessa cosa.
Questo è solo uno dei tanti aspetti che andrò ad affrontare a breve, riportando fedelmente fatti e documenti.
Saranno poi i cittadini ad interrogarsi e darsi le risposte.
Colgo l’occasione per porgerle i miei più cordiali saluti
Gian J. Morici