Finiscono male l’anno gli impiegati ai servizi per l’Impiego (ex uffici di collocamento) e temono che il futuro sarà anche peggio. Duecento operatori della nostra provincia ai servizi informativi degli sportelli multifunzionali sono senza stipendio dal mese di ottobre e non avranno la 13ª alla fine di quest’anno. Offrono servizi per l’inserimento e/o il reinserimento al lavoro, attraverso l’orientamento e l’autoconsultazione. Servizi previsti dalla legge regionale numero 297 del 2002 sull’accoglienza e l’accompagnamento al lavoro. I centri per l’impiego in provincia si trovano oltre che ad Agrigento anche a Licata, Canicattì, Sciacca, Menfi, Bivona. Non è la prima volta che questi lavoratori subiscono gravi ritardi sullo stipendio, ma dal 1 ottobre la loro preoccupazione è cresciuta notevolmente, perché hanno saputo che la Regione siciliana non mette più in bilancio le risorse per questi servizi e per il pagamento dei loro stiprndi. La regione in cassa non ha un solo euro, dopo aver espresso 248 milioni per il piano regionale per l’offerta formativa del 2010. Il governo Lombardo ha pertanto deciso di attingere a fondi extra regionali (e precisamente al fondo sociale europeo) per continuare a finanziare i servizi e pagare gli stipendi. Ma i fondi FES hanno caratteristiche di complementarietà e di straordinarietà e sono a termine. Hanno infatti la durata di tre anni. Cosa accadrà dal 2013 ? si chiedono i lavoratori agli sportelli multifunzionali degli uffici per l’impiego. Temono insomma di finire dalla “padella” della Regione siciliana alla “brace” dei fondi europei. Per questo e non solo quindi per i ritardi sugli stipendi, hanno deciso di proclamare lo stato di agitazione. Preoccupazioni condivise dalle organizzazioni sindacali che non hanno firmato gli accordi con la Regione per il passaggio dal bilancio della regionale a quello dei fondi Fes per il finanziamento dei servizi e degli stipendi. I sindacati hanno piuttosto firmato lo scorso 4 novembre un protocollo d’intesa con la Regione per stabilire come meglio ripartire il personale nei vari sportelli multifunzionali per evitare trasferimenti indesiderati e licenziamenti. Franco Gangemi (nella foto), presidente provinciale della FPFLC Cgil, ha qualche buona notizia per i lavoratori nei centro dell’ufficio per l’impiego: “Gli stipendi incominciano ad arrivare. Infatti già 15 enti hanno ricevuto gli accrediti che attendevano – dice Gangemi – I ritardi di tre mesi derivano soprattutto da problemi nella allocazione del personale nei vari sportelli, per verificare se vi siano degli esuberi e da lentezze nella procedura farraginosa dell’assessorato regionale competente circa il trasferimento dei finanziamenti agli enti, dopo che si è deciso di ricorre a fondi extraregionali, nonostante le nostre perplessità ”.
Elio Di Bella