Dalla Sicilia, il cui governatore – come il precedente – è al centro di vicende giudiziarie, al nord del paese, dove gli scandali si susseguono a ritmo serrato.
Mafia, droga, tangenti e donne.
Un cocktail che sembra appartenere a tutti i nostri uomini politici, senza distinzione di colore politico.
A sentire la gente, tutto questo sembra essere diventato la normalità di questo paese, dove di normale non c’è rimasto nulla.
Guai a pensarla diversamente. C’è il timore di essere etichettati come sessisti, bigotti, giustizialisti o comunisti.
Già, nell’epoca berlusconiana, è da sessisti il non condividere le candidature di donne che le uniche doti che mostrano di possedere, si racchiudono in tre cifre: 90 – 60 – 90.
Politici e commentatori televisivi carichi di testosterone e viagra, la fanno a gara a coprire – se non a vantare – gli ‘affari sessuali con lolite’, di chi dovrebbe sentire il dovere di occuparsi dei tanti problemi che affliggono la nazione.
Una ragazza, bella quanto sconosciuta, fino a qualche giorno fa contava su fb non più di 71 amici.
In molti sostengono che le sue gaffe e boutade, vogliano essere provocatorie.
Essere provocatorio può essere un sano esercizio intellettuale, ma essere provocatorio ogni minuto deve essere estenuante.
E i fatti? Sono anch’essi provocatori? Che fatica dover ‘provocare’ mettendo in atto le battute volgari fatte per banalizzare il sesso…
Una fatica enorme per un uomo che ha superato la settantina.
A guardare la pagina su fb della escort che ha fatto le ultime dichiarazioni sul premier, si prova un sentimento misto di pena e solidarietà.
Solo 10mila euro, per piegarsi alle voglie di un vecchio.
In Parlamento, c’è sicuramente gente meno giovane e meno bella, che per fare le stesse cose, ha avuto assicurato uno scranno compensato mensilmente con l’equivalente di almeno tre marchette con il presidente.
Eppure, nessuno si sognerebbe mai di chiamarle ‘escort’.
Cosa avrà fatto questa povera ragazza per non meritare la stessa sorte delle altre?
Guardando però come cresce il numero dei suoi amici e pensando alle prospettive (libri, interviste etc), che potrebbe avere, il dubbio che mi assale è un altro: cosa ho fatto io di male per non essere nato donna nell’Italia berlusconiana?
Se vivi a Testosteronia Party – alias Italia – e vuoi aver fortuna o dedicarti alla politica, devi possedere almeno uno di questi due requisiti:
1) esser donna, piacente e disponibile (ancor meglio se minorenne);
2) appartenere ad associazioni ben inserite nel contesto sociale e sul territorio (Cosa Nostra – Camorra – ‘Ndrangheta).
Se hai la ‘disgrazia’ d’esser nato uomo e non hai neppure la fortuna di avere un genitore, un parente, un amico, che t’insegni a trafficare in droga o a riciclare denaro sporco, sei e resterai un morto di fame.
Al massimo, potrai ambire a fare il cassaintegrato o il precario, ma anche per fare questo ti serve una raccomandazione, viceversa, avrai un dorato futuro da disoccupato.
A Testosteronia Party, devi in ogni caso avere culo…
Gian J. Morici
Gianni, sei un grande!
purtroppo avere culo non basta. Occore trovare anche chi lo vuole “valorizzare”.