Ribera (Agrigento) – Lettera aperta di Angelo Renda, Segretario di Sinistra Ecologia Libertà di Ribera, al gruppo imprenditoriale STOFANEL AG dell’italiana Giovanna Stefanel e del berlinese Ludwig Maximilian Stoffel (v. foto) sulla loro proposta di realizzare, dalla foce del fiume Verdura a quella del fiume Magazzolo, un importante insediamento resort a 5 stelle con annesse attività turistiche e alberghiere. Mentre sta per insediarsi in quei territori un inceneritore da 9 MW che andrà a bruciare olio vegetale e che in modo funesto, per i veleni che emetterà, rischia di vanificare un investimento da 200 milioni di euro.
Sarà comprensibile il Vostro disappunto e senso di delusione, si legge nella lettera del Segretario di Sinistra Ecologia Libertà di Ribera, quando apprenderete la notizia che, nel comprensorio di Ribera in contrada Castellana, dove già quei luoghi sono compromessi per il puzzo forte e nauseante dell’attività della lavorazione della sansa, sta per sorgere un inceneritore con un ulteriore elevato impatto ambientale.
Condivideremo certamente le vostre osservazioni, prosegue il dirigente del partito di Vendola, quando valuterete da subito che “l’inceneritore è avulso dalle connaturate esigenze sociali, economiche e produttive del territorio di Ribera. Vanifica la prospettiva e il percorso sul trinomio Agricoltura, Turismo e Insediamenti Alberghieri.
Tenuto conto che la Vostra società immobiliare da sempre si muove su una progettualità degli spazi abitativi con forte rigore e caratterizzazione dell’estetica, del comfort, calati in un sano ambiente, l’inceneritore, quindi, che brucia le biomasse di oli vegetali che saranno usate come combustibile, anche dopo depurazione dei fumi prodotti, provocheranno l’immissione nell’ambiente di quantità non trascurabili di numerosi macro e micro inquinanti (polveri sottili ed ultra sottili, ossidi di azoto, idrocarburi policiclici aromatici, diossine..) con effetti potenzialmente pericolosi per la salute della futura popolazione turistica esposta.
Pertanto l’inquinamento ambientale indotto dall’ impianto a biomassa di oli vegetali che si è autorizzato a Ribera, pur nel pieno rispetto delle norme vigenti, peggiora l’attuale qualità dell’aria con le emissioni da camino e con quelle del traffico veicolare indotto (ossidi di azoto, polveri fini (PM10) ed ultra fini (PM2,5). Peggiora anche la qualità del suolo, e dei prodotti agricoli quali l’arancia di Ribera a Denominazione di Origine Protetta (DOP), con le ricadute di composti organici persistenti (diossine, furani, idrocarburi policiclici) e probabilmente di metalli pesanti.
Vogliamo insistere per ricordarVi, prosegue il dirigente del partito di Vendola, che le emissioni prodotte dagli inceneritori come: le nanopolveri di metalli pesanti, il gruppo degli idrocarburi, la formaldeide, il particolato respirabile (inferiore a 2μ), il monossido di carbonio, gli ossidi di azoto , l’anidride solforosa, sono i composti che destano le preoccupazioni maggiori di ordine sanitario.
L’inceneritore dal punto di vista delle ricadute in termini ambientali e per la salute degli ospiti che dovrebbero occupare i Vostri alberghi, su un raggio di 10/20 chilometri , i rischi sono gravissimi.
Nella missiva, osserva ancora il Dirigente di Sinistra Ecologia Libertà di Ribera: «Possiamo affermare che le Centrali a Biomassa liquida in altri luoghi dove sono state richieste le autorizzazioni per la loro realizzazione, bruciano oli prodotti dalla lavorazione di vegetali ed emerge la difficoltà nell’approvvigionarsi sul territorio di tali combustibili con il rischio che in questa centrale possa essere bruciato olio di palma proveniente dall’estremo Oriente e dal Sud America (definito a” filiera lunga” che parte da lontano con navi cisterna per il trasporto dell’olio di palma) dove per coltivare questa pianta vengono sistematicamente distrutte le foreste del Borneo e dell’Amazzonia».
Certamente sarete a conoscenza anche Voi che: «Una scoperta recente condotta dall’Università di Lovagno in Belgio afferma che queste polveri producono malattie come cancri, ictus e infarti perchè riescono a depositarsi in tutti gli organi in 60 minuti. Anche se si dovessero utilizzare filtri, questi agirebbero solo sulle polveri filtrabili,cioè quelle che si formano dove c’è la combustione mentre quelle condensabili, che si formano subito dopo il filtro per condensazione delle sostanze organiche e sono in quantità prevalente, non vengono trattenute».
I rischi sanitari indotti da questa contaminazione, per quanto piccoli possano essere stimati, non sono giustificati dai benefici collettivi indotti dalla realizzazione dell’impianto, il cui principale scopo è quello di massimizzare gli utili del proponente, in base agli attuali incentivi alla produzione di elettricità da biomassa.
A parere di esperti, conclude la lettera di Angelo Renda, l’energica opposizione alla realizzazione di questo impianto sia da parte della comunità riberese, sia dei loro rappresentanti che amministrano la città crispina, è giustificata in quanto la centrale a biomassa proposta non è assolutamente una scelta obbligata, né tantomeno una scelta strategica allo sviluppo della città di Ribera e che potrebbe addirittura rendere inutile il Vostro sforzo finanziario immobiliare.