Ancora un articolo a firma di Alida Amico sul settimanale “centonove”, che ormai segue da vicino le vicende agrigentine e la situazione politica della nostra città.
Già nelle scorse settimane, la giornalista di “centonove” aveva – come noi – anticipato le scelte politiche che di lì a pochi giorni avrebbe effettuato Zambuto.
Questa settimana, ci propone un’interessante intervista a Massimo Muglia, vicesindaco di Marco Zambuto, il quale spiega le ragioni del passaggio all’Udc di Casini da parte di Zambuto – e certamente dello stesso Muglia -, partendo da quelli che furono i motivi per i quali entrambi avevano lasciato il partito nel 2006/07.
“Con la vecchia nomenklatura presente nel partito non avevamo nessun motivo per rientrare”, afferma Muglia, evidenziando come nella vecchia Udc, stessero con disagio, poiché “di fatto le scelte venivano fatte in altra sede:c’era una sorta di governo parallelo del partito…”.
Parole forti quelle di Muglia, ma che non sono rivolte solo agli ex compagni di partito.
Di Alfano dice: “Aveva promesso mari e monti ma non si è visto nulla di nulla in questa città”.
Segue una lucida e verosimile analisi politica sulle prospettive dell’Udc di Casini in Sicilia e sulle nuove adesioni al partito da parte di altri sindaci ed amministratori locali.
Altro pezzo forte nella pagina, sempre a firma di Alida Amico, la “mappa dei cuffariani e dei casiniani”.
I sei consiglieri comunali Udc, passati tra le fila dei “Popolari d’Italia di Domani”; il consigliere comunale Angelo Principato, anche lui passato tra le fila dei cuffariani; ma anche anticipazioni sulle possibili scelte dell’ex senatore Nuccio Cusumano, sull deputato Totò Cascio, sui sindaci Nuccio Sapia, di Casteltermini; Armando Savarino, di Ravanusa; Carmelo Pace, di Ribera; Lillo Firetto, di Porto Empedocle e Silvio Cuffaro, di Raffadali.
Le uniche scelte che vi anticipiamo, sono quella di Firetto e quella di Silvio Cuffaro. Le altre, potrete leggerle sul giornale.
“Lillo Firetto, sindaco di Porto Empedocle – scrive Alida Amico -, acceso sponsor del Rigassificatore, potrebbe optare per Casini e mollare il suo vecchio amico Cuffaro“.
Mentre, com’è ovvio, “seguirà certamente il fratello Totò, anche Silvio Cuffaro, sindaco di Raffadali.
E Marco Zambuto, il “sindaco antirigassificatore”, come si troverà all’interno dello stesso partito con il “sindaco rigassificatorista” Lillo Firetto?
Vi terremo informati! E questa, è una promessa…
Gian J. Morici
zambuto ha avuto già il collegio nazionale – ammesso che gli scatti! firetto che deve fare? si candida alla regione contro gallo? ne vedremo delle belle!
ILLUSTRE DIRETTORE , LILLO FIRETTO E’STATO E RIMARRA’ SEMPRE CON TOTO’.
Firetto non lo conoscete bene.
E’ un freddo e cinico calcolatore in politica.
Vuole arrivare e calpesta tutto quello che si trova sul suo percorso e dimentica gli amici facilmente.
L’affare Rigassificatore appena sarà attenzionato come merità da chi di dovere svelerà chi è Firetto.
Ci avrei scommesso che restava con Casini :guardateli sono tutti della stessa pasta .
Giovanni