Passata da pubblico a privato, la discarica di Siculiana (Agrigento) è da tempo al centro di molteplici polemiche.
La discarica di Siculiana era una volta considerata d’avanguardia per le tecniche impiegate.
Tre i Comuni che erano costituiti in consorzio affidando i lavori di interramento a una società privata.
Successivamente, il comune capo consorzio (Siculiana), finì con l’affidare la gestione dei lavori alla ditta Catanzaro, che, grazie a una legge regionale che trasferiva la titolarità delle discariche (e di tutti i contratti e rapporti relativi) dai Comuni o consorzi di Comuni alle imprese impiegate per i lavori di smaltimento e sistemazione, consegnò nelle mani di privati uno dei tanti servizi che sarebbe dovuto restare pubblico.
Non volendo entrare nel merito del fatto che i profitti d’impresa sarebbero rimasti ai Comuni o Consorzi di Comuni sul cui territorio incideva la discarica, contribuendo a rimpinguare le misere economie di questi enti, anziché favorire i privati, non si può fare a meno di evidenziare come un servizio pubblico non avrebbe causato i disagi che la gestione privata sta provocando ai Comuni dell’Ato Ag3.
I sindaci di questi Comuni, hanno deciso di denunciare la ditta Catanzaro alla Procura della Repubblica di Agrigento. L’ipotesi è quella di interruzione di pubblico servizio.
La decisione è stata presa ieri al termine di una riunione fiume che si è tenuta a Licata. Da ieri la spazzatura non viene raccolta e nei sette comuni dell’Ato Ag3 è emergenza, a Licata come a Canicattì, Palma di Montechiaro, Naro, Camstra, Ravanusa e Campobello di Licata.
La ditta Catanzaro non riceve soldi e dopo l’ennesimo ultimatum ha deciso di chiudere i cancelli della discarica di Siculiana agli autocompattatori della Dedalo Ambiente.
Ferme restando le valide motivazione dell’azienda che è giusto riceva le proprie spettanze, è inammissibile che si possano privare i Comuni di un servizio indispensabile, qual è quello della gestione dei rifiuti.
Non sarebbe il caso di rivedere la privatizzazione dell’acqua e quella della gestione delle discariche, posto che la gestione da parte di soggetti privati, oltre a non produrre utili per le casse comunali, finisce con il produrre disservizi ogniqualvolta i comuni si trovano a dover affrontare momenti di particolare crisi economica?
Gian J. Morici
Illustre direttore , fino a quando il servizio di nettezza URBANA non sara’ gestito direttamente dai COMUNI, non avremo mai pace. Abbiamo un servizio da terzo mondo e di contro un pagamento il piu’ alto d’ITALIA !!!!!!
Grazie dell’ospitalita’
giuseppe
EVVIVA IL PRIVATO. DICONO I TITOLARI DI AZIENDE VICINI A QUESTO O A QUELL’ONOREVOLE. PERO’ MI CONSOLA CHE NON MORIRO’ DI FAME.-
GIA’, PERCHE’ MORIRO’ DI SETE O DI UNA QUALCHE MALATTIA PRODOTTA DAI RIFIUTI.-
L’ACQUA E LA SPAZZATURA AI POCHISSIMI PRIVATI.-
A ME, COMUNE CITTADINO, LA SETE E LA SPAZZATURA.-
LE ELEZIONI SI AVVICINANO SEMPRE PIU’ SPERO DI NON DIMENTICARMENE QUANDO SARO
CHIAMATO A VOTARE.-
Direttore carisimo, malgrado tutta la spazzatura che vi è in giro ed è sotto gli occhi di tutti, mi chiedo come mai i prestigiosi AMBIENTALISTI che ogni giorno sono propensi a dettar sentenze nelle tv private, non si adoperano per far emergere tutte le inconcruenze che vi sono nella gestione dei servizi pubblici essenziali (Acqua – Spazzatura). Speriamo che, come ha detto l’ex Prefetto di Agrigento Giosuè MARINO “la spazzatuta, se la trasportassimo con le navi in Germania, costerebbe la mettà di quando costa smaltirla sul posto”. Questo deve fare riflettere tutti. Le bollette quadruplicate ed i servizi deludenti scoraggiano i cittadini sempre più succubi del malaffare. E gli AMBIENTALISTI stanno a guardare i caminon della spazzatura che arrivano financo da MESSINA consumando 200 litri di gasolio, che inquina … Bo !