Giovane, sui vent’anni, per lo più straniero, e con una forte concentrazione di alcol nel sangue.
Questo l’identikit del “candidato” a precipitare giù da un balcone in uno dei tanti alberghi delle Baleari.
Il fenomeno dei ‘precipitati’ anno dopo anno si ripete nelle Baleari con conseguenze fatali.
Finora questa estate sulle isole sono già almeno 30 giovani che sono ‘caduti’ dai balconi degli alloggi turistici. Cinque erano già morti in precedenza, seguendo la stupida moda di questo nuovo sport spericolato, soprannominato ‘balconing’.
Fondamentalmente si tratta di passare da un appartamento all’altro o saltare da una stanza all’altra attraverso il balcone. Ci sono anche coloro che cercano di utilizzare il terrazzo come un trampolino di lancio per la piscina senza calcolare il rischio che l’euforia e la mancanza di riflessi causati dall’alcol e droghe consumate durante una serata trasgressiva.
Questa mattina, un giovane italiano di 26 anni è morto dopo essere caduto dal balcone di una stanza del 7mo piano di un albergo di Palaya de la Bossa.
Secondo la stampa spagnola, la morte del giovane sarebbe collegata con il fenomeno del ‘balconing’.
Mentre non sono ancora state rese note le generalità della vittima, originaria del nord della Penisola, e nonostante non si siano con certezza stabilite le modalità dell’accaduto, i giornali spagnoli hanno immediatamente ipotizzato che si potesse trattare di un nuovo caso di ‘balconing’.
Il corpo del giovane è stato trovato stamani sotto il balcone della camera d’albergo occupata dalla vittima stessa.
Unico aspetto che potrebbe far venire meno l‘ipotesi di un altro caso di ‘balconing‘, .il fatto che il balcone da cui è caduto il giovane italiano è distante almeno 10 metri dalla piscina dell’albergo, e questo potrebbe far venire meno l’ipotesi di un tentativo di tuffo finito male.
Un’altra pista seguita dagli inquirenti, sarebbe quella di un possibile suicidio, visto che il giovane prima di precipitare dalla finestra dell’albergo, pare avesse avuto una discussione animata con la propria compagna.
A seguire la vicenda e a mantenere il contatto con la famiglia del giovane, il Consolato d’Italia di Barcellona che segue da vicino le indagini degli inquirenti.