Da un po’ di tempo, l’attività del sindaco di Agrigento, Marco Zambuto, sembra essere indirizzata alla produzione in quantità industriale di lettere da inviare a tutti i livelli del mondo politico italiano.
In questo, bisogna riconoscere a Zambuto che è riuscito a far proseliti tra altri amministratori, che anziché affrontare i problemi della collettività, utilizzando gli strumenti di cui dispongono, prediligono percorrere la via della comunicazione mediatica con “lettere aperte” indirizzate a chicchessia, per cercare di ascondere la scarsa capacità ad amministrare.
Dopo gli “assessori viaggiatori”, che avrebbero dovuto avere il compito di recarsi dai loro referenti politici a batter cassa, Zambuto ha lanciato la moda della “lettera aperta”.
Che poi di qualche assessore della sua amministrazione, da oltre un mese – cioè da quando distaccato ad altra sede dell’ente per il quale lavora, causa promozione – non si sappia più nulla, poco importa al signor sindaco, tanto a pagare sono i cittadini.
A seguito della lettera inviata dal sindaco di Agrigento a Lombardo, non si è fatta attendere la risposta dell’assessore regionale alle infrastrutture, Luigi Gentile:
“Sembra che sia ormai una consuetudine individuare un soggetto terzo a cui imputare ritardi e inadempimenti, a prescindere da ogni verifica e accertamento preventivo. Anche il sindaco Zambuto non si allontana da questa consuetudine come,inopinatamente, ha dimostrato sulla vicenda della rete idrica di Agrigento. Infatti, nella lettera al Presidente della Regione, della quale si è data notizia anche attraverso gli organi di stampa, Zambuto scrive che la Commissione regionale dei Lavori pubblici non ha ancora provveduto “tra una riunione preparatoria, l’esposizione del relatore, la richiesta di approfondimenti e di chiarimenti ai redattori del progetto, dal maggio scorso ad esprimere il parere di competenza”.
“Sfugge al sindaco Zambuto che il parere può essere emesso solo in presenza di tutti gli elementi previsti dalle vigenti disposizioni, elementi che, ad oggi, risultano mancanti.
Al sindaco Zambuto sfugge inoltre – scrive Gentile – , o quanto meno non pare ne abbia contezza, che alla Conferenza preliminare del 30 giugno scorso, la Commissione ha richiesto al Responsabile unico del procedimento dei lavori in questione, la documentazione integrativa indispensabile e prioritaria per il prosieguo dei lavori della stessa Commissione.
Tale integrazione, ad oggi non risulta pervenuta ne’ alla Commissione nè al relatore Ingegnere capo del Genio civile. Tutto ciò – conclude Gentile – induce a suggerire al sindaco di Agrigento di non sprecare, inutilmente, tempo prezioso che lo stesso Zambuto potrebbe più proficuamente impegnare nel tempestivo utilizzo delle risorse assegnate e in altre attività di interesse della città da sempre nel mio cuore, come ho dimostrato in più occasioni”.
In attesa che il sindaco si accorga dell’assenza di uno dei suoi assessori e cominci a comprendere che per amministrare oggi non basta elemosinare denaro senza aver presentato progetti idonei ad intercettare i finanziamenti che a livello europeo, nazionale e regionale, sono disponibili, altro non ci resta da fare che raccogliere le sue missive, nella speranza che un giorno le stesse possano un domani essere utili a riscrivere un romanzo epistolare, da far invidia alle “Ultime lettere di Jacopo Ortis”.
Gian J. Morici