Sulla situazione dei precari della scuola registriamo un intervento del Il Coordinatore Provinciale del Pd di Agrigento, Emilio Messana “Il licenziamento di massa portato avanti dal Governo Berlusconi nel mondo della scuola va avanti. Nella nostra provincia saltano altri 600 contratti: nessun incarico a tempo determinato per il personale ATA, qualche incarico agli insegnati di sostegno e di musica, per il resto tutti a casa.
Per ridurre l’organico viene aumentato il numero di alunni per classe, fino a 35 che saranno stipati in aule che non garantiscono i requisiti di sicurezza, vengono di fatto soppresse nella nostra provincia le classi a tempo
pieno e a tempo prolungato, passate dal 50% dello scorso anno, a poco più del 2% dell’anno scolastico prossimo venturo.
Sovraffollamento delle classi e sovraccarico di ore per il personale di ruolo sono una miscela che porterà ad un degrado dell’offerta formativa della scuola nella nostra provincia”, sottolinea Messana.
E illustra quale sarà adesso la situazione della scuola: “I precari storici possono dire addio al sogno della stabilizzazione, le famiglie italiane e meridionali in particolare guardino con estrema preoccupazione alle classi con 35 alunni, senza tempo pieno o prolungato, senza laboratori.
Chi avrà soldi e consapevolezza culturale potrà far assistere i propri figli, che riveleranno lacune nel percorso scolastico, da insegnanti privati, chi quei soldi non li ha dovrà subire gli effetti negativi di una scuola
pubblica che non sarà in grado di rispondere alle diverse necessità degli alunni e delle famiglie”.
Per quanto riguarda la situazione ad Agrigento, Messana ricorda che nel capoluogo “ i precari della scuola hanno allestito un presidio permanente, altrettanti ne stanno nascendo nel resto di Italia
Questo presidio assume un forte valore simbolico, per il Sud, e per tutti i lavoratori precari.
Così come è accaduto per la scuola, dove il taglio delle risorse ha stracciato un patto sociale ultra ventennale che legava lo stato ai lavoratori precari, così potrà accadere in altri settori, dalla sanità agli enti locali.
Il taglio non è accompagnato da una riorganizzazione del servizio pubblico diretta a razionalizzare i costi ed a migliorare la qualità e l’efficienza, ma segue esclusivamente la logica ragioneristica di “far quadrare i
conti”.
Pertanto per Messana: “il presidio del Viale della Vittoria deve essere il presidio delle famiglie per una scuola pubblica che riconosca e attribuisca pari opportunità a tutti, di tutti i lavoratori precari, perché le loro legittime aspettative non siano bistrattate.
Chiediamo che il governo ritiri i tagli dell’art. 64 della 133 e assuma gli insegnanti che servono per coprire le cattedre vacanti, per dare le risposte di sostegno ai bambini con disabilità e per garantire il tempo pieno.
I precari della scuola scioperano non solo per difendere il proprio posto di lavoro, ma per salvare la scuola che è un baluardo per la difesa della democrazia nel nostro Paese.
Il PD propone di procedere alla stabilizzazione dei 150.000 precari,già prevista nel piano triennale dell’ultima finanziaria del governo Prodi.
Sarà così possibile progettare la scuola pubblica del futuro, rispondendo alle domande di scuola dell’infanzia, del tempo pieno, di laboratori per gli istituti tecnici e professionali, di sostegno per gli alunni disabili.
Il Pd propone, altresì, di aumentare dal 19% al 50% la detraibilità (oggi tetto max 632 euro a figlio) delle spese per i nidi, estendendo la stessa misura a tasse scolastiche scuole superiori, acquisto libri scolastici, costi mense e trasporto scolastico per le scuole pubbliche di ogni ordine e grado”.
Redazione