«Mondo cattolico spaccato in due». E i seguaci di Adragna con chi stanno?

FAMIGLIA CRISTIANA, il settimanale dei paolini non gliele manda a dire a Berlusconi ma gliele scrive chiare e limpide . Come del resto suole fare da un po di tempo a questa parte e molto prima del “trattamento Boffo”. Sotto il titolo che è già tutto un programma, “Il cavaliere rampante e la Costituzione dimezzata, verso le elezioni, la sfida del premier”, il direttore don Sciortino traccia in maniera lapidaria il metodo Berlusconi: “Chi dissente va distrutto”. A Berlusconi viene imputato di avere spaccato in due il mondo cattolico( o democristiano che dir si voglia. ). “Quale delle due metà deve fare autocritica- si chiede il settimanale cattolico – quella che ha scelto il Cavaliere, o quella che si è divisa fra il centro e la sinistra, piena di magoni sui temi “non negoziabili” sui quali la Chiesa insiste in questi anni?». In nessuna delle attuali democrazie il potere può arrogarsi il diritto di fare quello che vuole». «Berlusconi – si legge ancora nell’editoriale – ha detto chiaro e tondo che nel cammino verso le elezioni anticipate, qualora il piano dei cinque punti non riceva rapidamente la fiducia del Parlamento, non si farà incantare da nessuno, tantomeno dai “formalismi costituzionali”. Così lo sappiamo dalla sua viva voce: in Italia comanda solo lui, grazie alla “sovranità popolare” che finora lo ha votato. La Costituzione in realtà dice: “La sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”. Berlusconi si ferma a metà della frase, il resto non gli interessa, è puro formalismo».

E’ rimasto addirittura esterrefatto il ministro Sandro Bondi alla lettura dell’editoriale dichiarando che” la crisi della società italiana deve essere giunta a livelli di allarme, e la Chiesa stessa non ne è affatto immune, se perfino un settimanale cattolico giunge a tale accenti di unilateralità politica, di assenza di stile e di rinuncia alla moderazione” Francesco Giro, sottosegretario ai Beni Culturali, è ancora più duro: «Da cattolico considero l’editoriale di Famiglia Cristiana una dimostrazione di pornografia politica per la scarsa decenza degli argomenti che vengono proposti».

FareFuturo l’associazione culturale vicina al presidente della Camera, Gianfranco Fini, (che anche questo sito non ha mancato di riportare) torna ad esprimere critiche sul Pdl e sul suo leader. E lo fa rivolgendosi ai «berlusconiani moderati»: «Ci avete (ci abbiamo) provato, ci avete (ci abbiamo) creduto. La strada che doveva trasformare l’Italia è cambiata, passo dopo passo, sotto i nostri occhi. Si è snaturata. E da liberale è diventata populista (e leghista). Non c’è niente di male ad ammetterlo. E non c’è niente di male a provare a cambiare strada, per provare a ricominciare, per non tradire se stessi, quello in cui si è creduto. Ci sono nuovi percorsi possibili. Niente è sicuro nella vita. Ma vale la pena di provare, almeno». E ancora.: «Ve la ricordate la Rivoluzione liberale? Bei tempi. Ma adesso, siete così convinti, cari pidiellini “moderati”, che la Rivoluzione liberale (quella che guardava alla signora Thatcher e al presidente Reagan con ammirazione e con invidia) possa avere il volto di Vladimir Putin, e possa davvero consumarsi sotto il tendone di Gheddafi? Davvero credete che la Rivoluzione liberale possa essere cantata da Vittorio Feltri e dal suo Giornale? Davvero pensate che la Rivoluzione liberale possa affidarsi alle mani di Cosentino e di Verdini? E possa rispecchiarsi nel senatore Quagliariello che grida ‘assassino’ a Beppino Englaro e a chi ha mostrato solidarietà a un padre travolto da diciassette anni di dolore?». E poi c’è il capitolo Lega: «Davvero pensate che la Rivoluzione liberale possa essere appaltata alla Lega Nord? A Umberto Bossi, Roberto Cota, Roberto Calderoli? Siete sicuri che la rivoluzione liberale sia fatta di medici e presidi spia, di respingimenti in mare, di conflitti con le Nazioni Unite, di schedature? E poi di ‘culattoni!’ e di maiali al guinzaglio? Davvero volete che le vostre idee e i vostri progetti (ma anche, soprattutto, i vostri seggi, parliamoci chiaro….) si tingano di verde padano?».

Immediata la replica della Lega Nord, per bocca del senatore Piergiorgio Stiffoni: «Dagli anni ’80 è in atto una rivoluzione copernicana che ha visto Umberto Bossi combattere contro il sopruso, il malaffare, l’inciucio e la distruzione del nord. Questa in atto è la vera rivoluzione cui hanno paura chi aspira a ‘Papa Re’. Quella liberale è una rivoluzione ormai vecchia e stantia che non ha portato negli anni alcun beneficio. Eppoi, chi sono i veri liberali? Fini, Bocchino, Granata, Rutelli, Casini e chi più ne ha più ne metta: non ci pigliamo per i fondelli».

Si attendono ancora, invece, le reazioni dei popolari cattolici di “Quarta fase” anche perché non si sa se siano regrediti alla “Terza fase” o addirittura saltati a piè pari alla “Quinta fase”.Ad Agrigento, per intenderci geograficamente e politicamente, la “Quarta fase” è appannaggio del senatore del PD Benedetto Adragna e dei “margheritini del m’ama non m’ama”. Sperare in una qualche critica da parte loro è davvero troppo. L’autocritica può essere solo immaginabile e credibile allorquando il senatore e il suo “sistema” avranno il coraggio di passare in altre sponde. Sarebbe l’unica ricerca di identità per loro.

Ma anche per lo stesso PD.

D.R.

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