La vicenda della mancata costituzione dinanzi al Tar, in merito alla nota vicenda che riguarda la realizzazione del rigassificatore di Porto Empedocle, già oggetto di un precedente esposto inviato alla Procura della Repubblica di Agrigento e alla DDA di Palermo, si arricchisce di un nuovo capitolo.
Come i nostri lettori ricorderanno, il Presidente della Provincia Regionale di Agrigento, Eugenio D’Orsi, revocò 48 ore prima dell’udienza dinanzi al TAR-LAZIO il mandato all’avvocato Aiello, precedentemente incaricato affinchè difendesse gli interessi dell’ente.
La notizia fece abbastanza clamore, oltre che per l’improvvisa mancata costituzione, anche per le dichiarazioni rilasciate in merito da D’Orsi.
Tra le prime motivazioni addotte, il non potersi costituire in quanto, avendo precedentemente dato mandato all’assessore al ramo a rappresentare l‘Ente, questi aveva espresso parere favorevole all’impianto”.
La prima astrusa teoria, venne immediatamente smentita dalle memorie dello stesso avvocato Aiello, il quale evidenziò come il parere espresso dall’assessore fosse vincolato all’accettazione di condizioni che vennero respinte poi dall’azienda. Parere dunque negativo.
Seconda tesi formulata dal presidente in risposta alla giornalista Alida Amico, del settimanale “centonove“: “Non sussistendo una posizione uniforme del Consiglio Provinciale in merito alla questione, dati gli opposti esiti delle votazioni – è la replica del presidente della Provincia – ho ritenuto opportuno revocare il mandato conferito al legale.”
Ancora una volta D’Orsi fa un clamoroso autogol, posto che l’unico documento votato dal Consiglio Provinciale, ha visto 19 consiglieri contrari alla realizzazione dell’impianto e solo 9 favorevoli. Una determinazione, votata dunque a maggioranza assoluta.
Nello stesso articolo, si legge di come il presidente spieghi la consultazione preventiva con l’avvocato Rubino (avvocato del Comune di Porto Empedocle), cui aveva fatto cenno durante una precedente conversazione. Dell‘avvocato Rubino, D‘Orsi sostiene che “nella qualità di esperto del presidente si è limitato, secondo il politico, ad esprimere il proprio parere in ordine alla legittimità dell’atto di revoca esclusivamente sul piano giuridico, senza “immischiarsi” nelle possibili opportunità sottese alla scelta.”
Passano pochi giorni appena e, ancora una volta, D’Orsi contraddice sé stesso, le scelte effettuate in precedenza e le motivazioni addotte.
L’occasione la offre il Consigliere Orazio Guarraci, il quale, seppur da sempre favorevole alla realizzazione dell’opera industriale, pare non condividere le scelte del presidente della Provincia in merito alla mancata costituzione dinanzi al Tar e chiede, tra le altre cose, tramite un’interrogazione, se non sia il caso che a stabilire se costituirsi o meno, sia chiamato ad esprimersi il Consiglio Provinciale.
Ennesimo ribaltone del presidente D’Orsi, che smentendo le dichiarazioni rilasciate in precedenza, risponde all’interrogazione facendo presente come debbano evidenziarsi le numerose incongruenze e contraddittorietà insite nell’interrogazione di Guarraci.
Precisa D’Orsi come innanzi tutto la Provincia se avesse dato seguito al mandato conferito, la stessa sarebbe intervenuta nel giudizio al fine di sostenere la piena legittimità del provvedimento di autorizzazione.
Ancora una volta, a prescindere dalle dichiarazioni rese in pubblico dal presidente D’Orsi, in merito alla sua volontà a prendere una posizione contro la realizzazione del rigassificatore, a smentirlo le memorie di costituzione presentate dall’avvocato Aiello.
“Voglia l’Ecc.mo Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio – si legge a termine delle memorie dell’avvocato Aiello – in via del tutto preliminare e per esigenze di economia processuale disporre la riunione dei procedimenti incardinati con i ricorsi notificati in data 28/05/2010 e in data 08/06/2010 rispettivamente di Legambiente e della CODACONS, per connessione dell’oggetto”.
Sorvoliamo intenzionalmente sulle ragioni ostative alla realizzazione dell’opera citate nelle memorie dell’avvocato, poiché ci pare sia sufficiente la frase riportata a termine delle suddette memorie, a palesare una precisa volontà che non coincide con quanto dichiarato da D’Orsi nella sua risposta all’interrogazione presentata dal Consigliere Guarraci.
Questi e tanti altri fatti, saranno narrati – supportati da prove documentali – in un nuovo e corposo dossier che l’associazione FREE si appresta ad inviare all’Autorità Giudiziaria, ad integrazione dei precedenti esposti presentati dalla stessa e da altre associazioni.
Gian J. Morici
Ben fatto, vecchio mio! Mi pare proprio che per i nostri “amici” rigassificatoristi il ricorso al Tar sia stia mettendo in salita…
E mentre noi,comuni cittadini, lottiamo con le poche armi a nostra disposizione, contro operazioni che ormai tutti capiscono poco hanno di interesse collettivo, la politica tace. Vergogna. Comunque non si facciano illusioni, non molleremo sino a stanare il D’Orsi dalla tana. Forza Gianni