25 Novembre 2024
Home Inquinamento marino e una classe politica incapace di gestire il territorio

3 thoughts on “Inquinamento marino e una classe politica incapace di gestire il territorio

  1. Condivido in toto l’articolo del prof. Di Bella, ed aggiungo, chi difende l’indifendibile, chi non si arrende all’evidenza dei fatti, chi nasconde la verità, ha sicuramente un fine occulto.

    Mio nonno diceva “”sbagliare è umano, perseverare è diabolico, avvocato Arnone””.

    Grazie dell’ospitalita Sergio

  2. sì, ma l’avvocato Arnone, per quanto difenda l’indifendibile, non è mai stato nè sindaco nè assessore, quindi siamo alle solite: vi ittati do’ muru vasciu…

  3. Il Prof. Di Bella ha ragioni da vendere e mi associo con lo stesso risentimento di cittadino turlupinato al suo impegno per fare “USCIRE FUORI” la verità sul “male oscuro” (ma non tanto, che condiziona in modo deleterio tutta la vita di una amministrazione tenuta in ostaggio. E’ proprio così: la cialtroneria dell’amministrazione comunale e le mistificazioni di qualcuno, impediscono che il problema si risolva SUL SERIO. Signor Procuratore della Repubblica, aspettiamo un suo deciso intervento perchè le vie legali per risolvere i problemi non esistono più. E’ una indecenza che va estirpata alla fonte. Accerti perchè il sindaco fa finta di fare qualcosa, ma in effetti non fa niente al riguardo. Invece di adoperarsi con tutte le sue forze per risolvere questo problema (si limita solo a fare proclami di “sporcizia” e non di reale “inquinamento” e ci propina la sua uscita dalle acque insieme all’amministratore di Girgenti Acque, cui fa solo il paio un consigliere comunale che si esibisce in una plateale bevuta di acqua di mare), addirittura, fa perdere la disponibilità di somme già a suo tempo finanziate e (sia pure corrose dagli anni di mancata utilizzazione) ancora oggi utilizzabili. Avvii una seria inchiesta per accertare chi e perchè, mistificando la realtà, non vuole che il problema si risolva, in nome di una falsa legalità che viene spesso invocata e sbattuta in faccia agli agrigentini con ritmo ossessivo da una emittente tutt’altro che votata alla corretta informazione.

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