Stante quanto dichiarato da Daniele Gucciardo di Legambiente, la Forestale, nonostante l’allarme immediatamente trasmesso, avendo uomini ed i mezzi impegnati a contrastare incendi in altre località, non è potuta intervenire.
Sul posto sono giunti i Vigili del Fuoco, che viste le dimensioni dell‘incendio, hanno comunque potuto fare ben poco.
L’area protetta ricade nell’omonimo Sito d‘Importanza Comunitaria proprio in ragione della presenza di habitat prioritari, di specie vegetali di elevato interesse biogeografico e/o conservazionistico e di un numero significativo di emergenze faunistiche.
Su tali presupposti nel settembre del 2004 la Commissione Europea ha esitato positivamente il Progetto LIFE Natura “Conservazione degli habitat delle Macalube di Aragona”, proposto dalla Provincia Regionale di Agrigento che vede quali partner l’Ente Gestore della Riserva Legambiente ed il Comune di Aragona.
Obiettivo del progetto – che interessa una superficie di 93 ha ricadenti all’interno del SIC ed è in sostanza coincidente con la zona A di tutela integrale della Riserva – è la protezione e diffusione degli habitat di maggiore interesse conservazionistico presenti (prati salati mediterranei, percorsi substeppici di graminacee e piante annue, stagni temporanei mediterranei) e la rimozione di fattori di degrado conseguenti alle attività agricole condotte nel passato.
Il principale risultato atteso alla fine del progetto è il miglioramento dello stato di conservazione e la diffusione delle specie e degli habitat prioritari presenti nel SIC, anche attraverso il coinvolgimento degli operatori agricoli e della comunità locale nelle attività di gestione, al fine di aumentare il consenso verso le politiche di conservazione della natura.
È lo stesso Fontana ad attribuire la responsabilità al dimezzamento dei fondi di gestione operato in bilancio dalla Regione Siciliana nell’ultima finanziaria, che non avrebbe permesso di coprire le spese per realizzare le fasce parafuoco.
Fontana, a differenza di quanto dichiarato da Gucciardo, evidenzia come a prodigarsi siano state le squadre antincendio della Forestale.
Ma che siano stati i Vigili del Fuoco o la Forestale ad intervenire, poco importa.
Il dato che conta è quello che ciò fino a pochi giorni fa era una riserva naturalistica, oggi si presenta come un’area incenerita, grazie forse ad una mano ignota che ha intenzionalmente appiccato l’incendio.
Ho visitato la riserva e ho potuto effettivamente constatare che quasi tutto è andato in fumo (eccetto la collinetta dei vulcanelli dove non ci sta nulla da bruciare). Ho notato che non c’è un custode (io non ho trovato nessuno), non c’è videosorveglianza, quindi questo immenso e importantissimo patrimonio ambientale è verosimilmente alla mercé di chiunque.
Mi è morto il cuore nel vedere la riserva ridotta a una grande distesa di cenere. Suppongo, pure, che a seguito di questo incendio gli obiettivi del progetto di cui si parla nell’articolo:
(LIFE Natura “Conservazione degli habitat delle Macalube di Aragona”) il quale mirava alla protezione e diffusione degli habitat di maggiore interesse conservazionistico presenti (prati salati mediterranei, percorsi substeppici di graminacee e piante annue, stagni temporanei mediterranei) e la rimozione di fattori di degrado conseguenti alle attività agricole condotte nel passato;
A seguito dell’incendio il principale risultato atteso alla fine del progetto – e cioé, “il miglioramento dello stato di conservazione e la diffusione delle specie e degli habitat prioritari presenti nel SIC, anche attraverso il coinvolgimento degli operatori agricoli e della comunità locale nelle attività di gestione, al fine di aumentare il consenso verso le politiche di conservazione della natura” – è sicuramente diventato un miraggio, dissolto completamente.
E’ veramente vergognoso quanto accaduto e atti di questo genere sono da condannare fermamete. Allo stesso tempo, ritengo che la visibilità e la notorietà delle maccalube di Aragone imponga una maggiore tutela.