Temperatura ambiente e liscio.
Eh sì, il ghiaccio potrebbe rovinare la schiumosità del prezioso nettare. Il bouchet di (cavol) fiori e il soave retrogusto che ben conoscono gli esperti assaggiatori.
Ad Agrigento, non si riesce più a trovar una bottiglia vuota da poter riempire con il nettare prezioso che Nettuno ci sta copiosamente regalando.
I più fortunati, dopo aver fatto incetta del liquido, hanno riempito le proprie cantine di bottiglie chiuse con ceralacca e recenti l’etichetta “Saint Lion Wat(h)er c.(loset) 2010”.
Lo scorso anno, fu il sindaco a far scoprire agli agrigentini le capacità terapeutiche dei fanghi ter-mali sanleonini.
Quest’anno, i concittadini di Pirandello, hanno appreso delle proprietà organolettiche, dissetanti e depurative, della loro preziosa acqua di mare.
Dopo l’abbondante e “spumeggiante” raccolto di ieri, avvenuto tra la spiaggia antistante il Ragno D’Oro e le prime traverse, il dio Nettuno, coadiuvato forse da Bacco, ha fatto sì che anche oggi il miracolo si ripetesse.
In prossimità delle Dune, stamattina si è ripetuto il “miracolo dell’acqua schiumosa“, con grande soddisfazione dei presenti, che hanno innalzato canti di gloria a chi di dovere.
Ironia a parte, sembra proprio che il duo Arnone-Zambuto abbia ragione.
Il sindaco Zambuto, che in conferenza stampa ha asserito che le acque di San Leone non sono inquinate, ha lanciato l’inquietante messaggio di un possibile complotto da parte di suoi avversari politici, che pur di colpirlo, non si creano scrupolo di causare immani danni all’immagine di Agrigento.
Ieri, puntualmente dopo il Consiglio comunale che ha trattato l’argomento, si è assistito al fuggi fuggi dei bagnanti dalla spiaggia, a causa di non meglio identificate chiazze di schiuma dal colore sospetto.
La stessa cosa è accaduta stamane, proprio quando il consigliere Arnone aveva deciso di tenere una conferenza stampa sull’argomento.
Escludendo a priori casi di possibile inquinamento dovuto a scarichi illegali o legali che siano, non resta che pensare ad un progetto criminoso messo in atto da chi vuol screditare i due esponenti politici.
Del resto, sarebbe impensabile che Arnone nei giorni scorsi abbia potuto fare i gargarismi con acqua di mare “sporca” di liquami fognari. E ciò a prescindere dal fatto che gli stessi abbiano una provenienza illecita o meno.
Appare assai più probabile che ci sia chi, magari di notte, riversi in mare autocisterne di liquami fognari, pur di colpire il sindaco.
Sarebbe opportuno, che le forze dell’ordine si dedicassero al controllo del territorio attenzionando in particolar modo il traffico delle autobotti dedite agli espurghi, tralasciando la ricerca di cause assai improbabili quali gli allacci abusivi o il controllo delle condotte.
Già due anni orsono, gruppi terroristico-politici, cercarono di mettere in crisi il sindaco di Agrigento, che dovette da solo affrontare gli improvvisi black out elettrici, l’inquinamento marino, la crisi idrica e l’esplosione di obsolete condotte.
Anche in quella circostanza, così come negli anni precedenti quando Zambuto fu consigliere comunale ed assessore della Giunta Piazza, si potè appurare che non di eventi casuali si trattò – magari dovuti a negligenza da parte di chi ha amministrato la nostra città – ma di vera e propria congiura politica.
Altro che l’11 settembre degli americani, Agrigento caput mundi è l’obiettivo della madre di tutte le battaglie.
P.S. le bottiglie di “Saint Lion Wather c.(lose) 2010”, in cantina vanno tenute leggermente inclinate di modo che il liquido lambisca il tappo di sughero e non vanno assolutamente rigirate. Rischiereste di danneggiarne il gusto e il prezioso aroma.
Gian J. Morici