Si svolgerà a Verona, il 25 settembre, la prima manifestazione italiana delle vittime di abusi sessuali da parte del clero cattolico.
Ad annunciarlo e’ l’associazione “La colpa“, alla quale aderiscono le vittime di violenza ed i loro familiari.
È notizia di oggi, quella della condanna di un ex sacerdote cattolico a quasi 20 anni di carcere per abusi sessuali commessi su decine di scolari in Australia.
John Sidney Denham di 67 anni si era dichiarato colpevole dei reati commessi.
A Londra, il reverendo Ian Paisley, ha criticato la visita di papa Ratzinger in Gran Bretagna, prevista per il prossimo settembre, paragonando i preti cattolici che si sono macchiati di reati di pedofilia all’Anticristo.
”Credo che non avrebbe dovuto essere invitato nel paese”, ha detto l’84enne ex leader irlandese. ”Non ho idea di come sia andata, perché è stato tenuto tutto segreto. Nessuno sa chi lo ha deciso, precisando che la Regina lo inconterà in territorio scozzese e non in Inghilterra.
Anche il New York Times oggi torna a criticare duramente papa Benedetto XVI per le vicende dei preti pedofili.
Nell’articolo pubblicato dal noto giornale, si passa in rassegna il periodo passato da Josef Ratzinger alla guida della Congregazione per la Dottrina della Fede, quando ”il Vaticano decise di agire solo dopo che i vescovi di alcune nazioni anglofone avevano espresso le loro preoccupazioni, convocando un meeting segreto per ascoltare le loro testimonianze”.
A differenza di quanto dichiarato dal Vaticano, il New York Times afferma che ”non fu dato un taglio netto alle pratiche del passato”, ma ci fu solo ”una riaffermazione delle antiche procedure ecclesiastiche”, visto che alla Congregazione era stata assegnata la competenza sugli abusi sessuali commessi dai preti già nel 1922.
”Per due decenni in cui è stato in carica in quell’ufficio, il futuro Papa non ha mai esercitato questo potere, evitando di agire e rovinando la credibilità della Chiesa negli Stati Uniti, in Australia, in Irlanda e ovunque”.
Intanto una nuova operazione di polizia contro la pedopornografia sul web, ha portato all’arresto di sei italiani e all’individuazione di 70stranieri residenti in 26 diversi Paesi.
La polizia postale di Torino, nel corso di un’indagine durata due anni, è riuscita ad infiltrarsi tra le fila di un’organizzazione internazionale dedita alla produzione e alla diffusione via internet di immagini e filmati a sfondo sessuale con minori che avevano un’età compresa tra i pochi mesi e l’adolescenza.
Immagini raccapriccianti, nelle quali, oltre gli abusi subiti dalle vittime, si vede come sul corpo delle stesse venisse scritto con il pennarello lo pseudonimo del pedofilo, che, grazie all’elevato numero delle vittime, acquisiva punteggio e credibilità in seno all’organizzazione.
Arresti sono stati effettuati in Trentino Alto Adige, Emilia Romagna, Campania,Basilicata, Sicilia e Sardegna.