In Italia accade ormai di tutto e quindi, se si accetta l’idea che qualcuno possa a sua insaputa abitare una casa ricevuta in regalo – rogito e restauro compresi -, perché scandalizzarsi se i soldi stanziati per la ricostruzione post terremoto,, vengono destinati alle spese per l’arrivo del Pontefice?
Accade a Sulmona, dove in previsione della visita di Benedetto XVI, in programma per il 4 luglio, il sindaco pidiellino Fabio Federico, ha deciso di utilizzare i soldi della ricostruzione per la viabilità e per l’allestimento dell’area di atterraggio dell’elicottero del Pontefice.
Al danno si aggiunge la beffa. Infatti, oltre all’illegittimo trasferimento di fondi, che priva la comunità di preziose risorse destinate alla ricostruzione, il Comune dovrà anche pagare una multa di quasi ottocentomila euro per aver violato una clausola del risarcimento assicurativo che prevede una penale in caso di utilizzo dei fondi per scopi diversi da quelli a cui destinati.
Considerato che lo stesso vescovo ausiliare dell’Aquila, monsignor Giovanni D’Ercole, aveva denunciato i gravi ritardi nella ricostruzione, a seguito della mancanza di fondi, c’è poco da stare allegri.
Con tutto il rispetto per Benedetto XVI, resta da sperare che al Pontefice non venga in mente di visitare tutti i comuni colpiti dal sisma, causando così ulteriori sperperi di denaro che certamente serve più a quanti danneggiati dal terremoto, che non per costruire inutili piste di atterraggio.
Gian J. Morici