Sul finire dell’800, nacque la prima corrente di pensiero, che vedeva nella fotografia una nuova arte. Ad onor del vero, la fotografia era già entrata a far parte del mondo artistico, grazie ai pittori impressionisti, i quali analizzavano i rapporti di luce utilizzando la macchina fotografica.
A differenza della pittura, l’arte fotografica, spesso viene definita un’arte seriale, cioè tecnicamente riproducibile.
Apparentemente, tale definizione, potrebbe sembrare corretta, ma in verità, essa non lo è, né dal punto di vista tecnico, né sotto il profilo artistico.
Ogni macchina fotografica, ha infatti caratteristiche diverse dalle altre, dando così all’immagine una sua peculiarità.
Sotto il profilo artistico, va invece evidenziato come la capacità del fotografo-artista, non è quella di rubare alla realtà una bella immagine, quanto quella di sublimare l’emozione di quell’immagine, la carica, il messaggio, che sa trasmettere.
Tutti noi, possiamo fotografare un paesaggio, un animale, un uomo, ma non tutti, sappiamo immortalare quel dettaglio, quell’espressione, quell’istante, che caricano di profondi significati e di emozioni le nostre fotografie.
Le fotografie di Giovanni Battaglia, anche le più immediate, quelle che sembrerebbero carpire l’attimo, sono frutto di una precisa volontà, di un pensiero che sta dietro ogni scatto.
I toni morbidi delle sue bianco-nero o i colori dei paesaggi mediterranei, sono il risultato di una non comune capacità di estrapolare il particolare da un’oggettività che potrebbe, se immortalata nella sua interezza, apparire persino banale.
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