Com’è nato il virus del covid-19? Cosa c’entrano i conigli bianchi e il demonio? E se fosse opera della mafia? Non ridete, le tre risposte provengono da persone così autorevoli da avere seguaci in tutto il mondo (qualcuno, in verità – e per fortuna – soltanto in Italia).
Cominciamo con il primo.
Il suo nome è Donald Trump. Lo strano presidente americano dai capelli gialli (adesso, dopo le elezioni, improvvisamente bianchi) il cui nome è legato a una specie di setta digitale che si chiama QAnon. Secondo QAnon, che supporta Trump e dallo stesso viene tenuta in considerazione, il The Donald nazionale avrebbe condotto una guerra contro il Deep State e le reti internazionali di pedofili che terrebbero segregati in tunnel sotterranei di tutto il mondo milioni di bambini, nutrendosi anche del loro sangue. Milioni di persone credono che i democratici pedofili e adoratori di Satana governino segretamente il mondo, iniettandosi l’adrenocromo, un elisir estratto dai bambini che rapiscono.
Cosa c’è di meglio per scandagliare a fondo un tunnel, se non un coniglio? Ecco dunque il Coniglio Bianco che libera i bambini e dà la caccia ai cattivi del Deep State. Peccato che in fondo al tunnel il coniglio di The Donald non abbia trovato Hillary Clinton, Barack Obama e George Soros, che stando ai coniglietti già da qualche anno si dovrebbero trovare nel campo di prigionia di Guantanamo.
Da indiscrezioni e fughe di notizie da parte di agenti della “Teo intelligence” (non chiedetemi cos’è, poiché di idiozie varie mi intendo poco) che hanno saltato il fosso, pare che il coniglio bianco, uscito dalla tana, per paura di essere ucciso per sbaglio da The Donald, lo abbia bloccato nel momento in cui stava già per sparare.
Il secondo
Si tratta di una voce autorevole, proviene da Santa Madre Chiesa (o almeno da una parte di essa). Per il direttore di Radio Maria, don Livio Fanzaga, “Questa epidemia è un progetto del demonio che attraverso menti criminali prepara un colpo di Stato sanitario o massmediatico”.
Secondo Fanzaga il covid- 19 è opera del demonio che agisce attraverso menti criminali che l’hanno realizzato al fine di creare un passaggio repentino, dopo la preparazione ideologica, politica e mass mediatica, per un colpo di Stato sanitario o massmediatico – come riporta l’articolo di Repubblica – per creare un mondo nuovo che non è più di Dio Creatore, attraverso l’eliminazione di tutti quelli che non dicono sì a questo progetto criminale portato avanti dalle élites mondiali, con complicità magari di qualche Stato. Mancano la Clinton, Obama e Soros, ma in compenso non manca il neopresidente degli Usa, Joe Biden, la cui elezione sarebbe “la ciliegina sulla torta”.
E va’ bene, anche sull’altro fronte, quello dei fondamentalisti islamici, l’epidemia di coronavirus sarebbe in qualche modo legata al soprannaturale. Per l’Isis e al-Qaeda, il covid-19 era la punizione degli infedeli, poi cominciarono ad ammalarsi anche loro e qualcosa cambiò…
Il terzo
Qui rimaniamo un po’ più terra terra… Se fino a poco tempo fa l’Italia era “terra di santi, poeti, navigatori”, come ignorare il fatto che sia diventata terra di mafia, camorra e ‘ndrangheta? E come potrebbe ignorarlo un ex magistrato che fu simbolo dell’antimafia?
Antonio Ingroia: “probabile che la ‘ndrangheta abbia avuto un ruolo nel creare il virus”.
L’ex magistrato, infatti, immagina un tavolo al quale siedono le mafie del mondo. “Se fosse vero che questa pandemia non è stata casuale ma è stata determinata – riporta il sito strettoweb.com – penso proprio che sia possibile che le mafie italiane e quindi la ‘Ndrangheta abbiano avuto un ruolo. I capi della mafia italiana siedono al tavolo mondiale delle mafie internazionali, quindi di quella cinese, per cui, sia pure in modo indiretto, non si può escludere che la ‘Ndrangheta abbia avuto un ruolo all’origine di questo virus, seppure indiretto”
Ingroia, quantomeno, non ha tirato in ballo Dio, demoni e conigli, e dire che qualche incontro (non so se del terzo, quarto o quinto tipo) “particolare” lo aveva avuto anche lui. Non dobbiamo infatti dimenticare la partecipazione al convegno antimafia al teatro Selinus di Castelvetrano, dove l’allora magistrato si ritrovò a fare da relatore insieme al più che discusso pentito Vincenzo Calcara, fautore delle “Cinque entità”, nonché noto ghost buster al quale si deve la cattura del secolo: l’arresto (mai avvenuto) di Francesco Messina Denaro!
Beh, almeno questa ce la siamo risparmiati…
Ma i Cavalieri dell’Apocalisse erano quattro
Per chi potesse pensare che la saga sia finita, non si illuda, i Cavalieri dell’Apocalisse erano quattro! In altri momenti, prima di essere completamente screditato dalla sentenza di condanna di Matteo Messina Denaro per essere stato uno dei mandanti delle stragi del ’92, il quarto sarebbe stato quasi certamente proprio l’ex pentito esperto di entità, il quale chiese al Papa udienza, con una missiva di sei pagine nella quale indicava tre importanti segreti dei quali uno era “più forte sulla nostra Santissima Chiesa e di cui vorrei parlale direttamente a voce, tanto è grave e potente, che riguarda anche la scomparsa della cittadina vaticana Emanuela Orlandi. La Verità su questa vicenda – scriveva Calcara – è stata tenuta nascosta per anni perché rivelarla sarebbe stato come aprire una scatola e portare alla luce verità così pesanti da mettere seriamente in crisi un sistema che lega il Vaticano alle altre entità deviate”. Difficile che oggi l’ex pentito voglia cimentarsi ancora, non resta dunque che aspettare la sortita di un nuovo Cavaliere, il quale, magari – così come suggeritomi oggi da un amico che con fare scherzoso mi invitava a lanciare l’idea – ci aiuterà a fare piena luce sul progetto dei Rettiliani di infiltrare “cosa nostra”, prendere il comando delle mafie e gestire il potere di un Nuovo Ordine Mondiale…
Gian J. Morici
Ci manca l’isis che parla di punizioni divine.