Rinvio a giudizio per il senatore D’Alì?

La Procura antimafia di Palermo ha notificato all’ex sottosegretario all’Interno e oggi presidente della commissione Ambiente del Senato, l’avviso di chiusura delle indagini.

La Dda di Palermo, che  un anno addietro chiese l’archiviazione dell’indagine sul senatore trapanese, adesso sembra si appresti a chiedere il suo rinvio a giudizio.
diversi i capitoli di accusa che lo riguardano, a cominciare da quello relativo ai lavori da 100 milioni di euro per il rifacimento del porto di Trapani in occasione delle gare della Coppa America del 2005.

Lavori nei quali, la mafia riuscì tranquillamente ad entrare.

Un capitolo importante dell’inchiesta, quello inerente l’improvviso trasferimento da Trapani del prefetto Fulvio Sodano, che nel 2003, quando sottosegretario all’Interno era D’Alì, venne mandato dal Governo Berlusconi da Trapani ad Agrigento,

Proprio l’ex prefetto Sodano ha consegnato un documento col quale testimonia lo scontro avuto con il sottosegretario a proposito di beni confiscati.

Il trasferimento di Sodano, avvenne dopo che lo stesso era riuscito ad impedire che  Cosa Nostra riuscisse a riappropriarsi della Calcestruzzi Ericina,  l’impresa confiscata al boss mafioso Vincenzo Virga.

Miglior fortuna non ebbe il prefetto Fulvio Sodano ad Agrigento. In molti ricordano le dure parole di pubblica denuncia, allorquando costretto a lasciare anche questo incarico dichiarò: vengo punito per aver combattuto la mafia.

Polemiche erano sorte allorquando il questore Carmelo Casabona aveva inviato al prefetto Fulvio Sodano, in base ai risultati dell’ inchiesta «Alta Mafia», la richiesta di un’ispezione al Comune di Agrigento per verificare la eventuale presenza di infiltrazioni mafiose.

In quella circostanza, il prefetto ritenne che gli elementi acquisiti  non fossero sufficienti per poter attivare la relativa procedura.

Dall’ entourage del prefetto Fulvio Sodano fu anche sottolineato ”che questo tipo di valutazione è competenza specifica ed esclusiva del prefetto.”

Va ricordato che all’epoca dei fatti, presidente del Consiglio provinciale era Rino Lo Giudice, figlio di Vincenzo, l’ ex deputato regionale Udc arrestato nell’operazione Alta mafia ed egli stesso indagato nella stessa inchiesta, il quale si dimise dalla carica dopo sei mesi di polemiche, solo il giorno prima che Sodano negasse l’ispezione al Comune di Agrigento.

Pare che infatti tutte le attenzioni fossero concentrate sul Comune, mentre sulla Provincia, nonostante i gravi fatti che riguardavano rappresentanti di primo piano, nessuno pareva voler accendere i riflettori.

La polemica che sembrò dividere Prefettura e Questura, terminò alla fine del 2004, con il contestuale trasferimento da Agrigento sia del prefetto Sodano, che del questore Casabona, ma tutto questo finì con l’alimentare ulteriori dubbi  sul fatto che fosse potuta sussistere  un’ ingerenza da parte di forze politiche, anche in quest’ulteriore trasferimento.

L’ex prefetto di Trapani e di Agrigento, trasferito da entrambe le città dopo aver combattuto la mafia, per ragioni ancora da chiarire, rilasciò una commovente intervista  mandata in onda da “Anno Zero” il 05/10/2006, quando malato di Sla e non potendo più parlare, con cenni e scrivendo le risposte, continuò a muovere pesantissime accuse nei riguardi di quelle Istituzioni nelle quali non nutriva più alcuna fiducia (clicca qui per vedere l’intervista).

Gian J. Morici

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