Il Presidente della Repubblica o ha la memoria corta o è palesemente di parte.
In entrambi i casi si contraddice in materia lampante.
Ne è prova l’ultima disarmante dichiarazione in merito al tema Tav.
A sgamare il doppiogioco di Mattarella è stato il Senatore “disobbediente” Lello Ciampolillo (M5s) che in un post scrive “Mattarella non riceve i SI TAV perché dice di non potersi schierare. Peccato che a luglio per la TAP ha fatto esattamente il contrario, andando fino in Azerbaijan a sostenere pubblicamente gli Interessi privati del gasdotto (https://bit.ly/2A2asz5). Forse la popolazione della Puglia è meno importante di quella del Piemonte?”.
Cosa succede?
Il 18 Luglio Mattarella, in conferenza stampa con l’omologo dell’Azerbaigian, Ilhan Aliyev, aveva affermato “Confermiamo il comune interesse e impegno a portare a compimento il corridoio meridionale del gas, un’infrastruttura che è parte di un quadro più ampio e contribuisce a una maggiore sicurezza energetica, a una più ampia stabilità, alla cooperazione regionale dal Mar Caspio, al Mediterraneo, all’Europa”, parlando dell’infrastruttura che darebbe all’Europa e all’Italia, attraverso il Trans Adriatic Pipeline, accesso diretto alle riserve di gas di Shah Deniz nel Mar Caspio.
Per l’occasione il Presidente aveva puntualizzato l’importanza del “partenariato commerciale” tra i due paesi, che “poggia su basi solidissime”, “alcune grandi grande aziende italiane che qui si sono conquistate consenso e ottima reputazione”.
Aveva infine confidato nella cooperazione “ulteriore rispetto a quella energetica”, sottolineando la necessità di “diversificare sempre di più l’ambito delle relazioni economiche ed energetiche” e di “rafforzare la cooperazione in ambito culturale”, vista la “grande attenzione dei giovani dell’Azerbaigian verso la cultura italiana”.
Perché invece i SiTav non vengono accolti?
(Fermo restando che chi vi scrive è una No-Tav)
In una nota il Presidente scrive “La vostra richiesta muove dall’esigenza e mira all’obiettivo di confermare una scelta politica di particolare importanza anche sul piano internazionale e di cui si discute in ambito di pubblica opinione, parlamentare e di governo. Proprio questo aspetto mi impone il dovere di accantonare le mie convinzioni e ne consegue quello di astenermi da qualunque comportamento che possa apparire come inserimento in decisioni che non competono al Presidente della Repubblica ma a Governo e Parlamento”.
Perché la popolazione pugliese deve essere costretta a subire passivamente ogni decisione dall’alto, a pagare le tasse e farsi avvelenare senza avere il diritto di replica?
Perché il popolo del Salento deve sopportare la coatta militarizzazione atta a permettere che il territorio venga sventrato per fini speculativi, ovvero quelli di portare il gas dal mar Caspio in Europa, solo per far soldi sporchi?
Per la Puglia lo scempio è forse legittimo, per Torino no?
Si tratta di figli e figliastri o cosa?
Le parole del Presidente ci fanno capire come ancora una volta la grande favola della democrazia si sia sciolta come neve al sole.
Si perché quando la libertà e l’uguaglianza vengono praticate con un assetto sociale basato sul dominio, la parzialità, la diseguaglianza, lo sfruttamento e la competizione, la democrazia si mostra quanto mai nuda.
Non si può parlare di democrazia quando si nega legittimità alle varie parti che la dovrebbero comporre.
Mattarella risponda grazie…
Simona Mazza