Visto e considerato che l’italian style è ammirato anche oltralpe che quasi ci concede il premio del buongusto dimenticando l’ancestrale sciovinismo, vogliamo dare una lezione al Ministro dell’Economia francese Emmanuel Macron? Lasciamo perdere che da Ministro ha fondato il movimento “En Marche” che non sappiamo ancora verso dove marci, probabilmente verso la Presidenza della Repubblica se non inciampa prima, lasciamo perdere che ha dimenticato di far parte di un Governo socialista, passiamo oltre al fatto che non ci si azzuffa con il “popolo” quando lo si rappresenta. Lo si ascolta ed educatamente gli si risponde. Se proprio il “popolo” si arrabbia elegantemente ci si allontana. Non si risponde male. Con i manifestanti, pure sindacalisti, si apre uno scambio di idee. Un sindacalista arrabbiato che cerca di farti capire che la Francia soffre non va per il sottile se neghi l’evidenza. Vada… Macron è un essere umano quindi si azzuffa… Ma dire ad un sindacalista con una linda maglietta azzurra stirata “Non mi fa paura con la sua T-shirt. Il modo migliore per pagarsi un vestito a giacca è lavorare” non solo è segno di disprezzo per il popolo che non chiede altro che lavorare ma è pure segno di pessimo gusto. Glielo diciamo che ormai in giacca e cravatta ci si va solo in ufficio e che una maglietta, magari firmata, è più trendy? Glielo diciamo di non andare a passeggiare in giacca e cravatta a St. Tropez, Portofino o Capri? Farebbe bozzo… Ma no và! Sarebbe tempo perso, perché un Ministro che risponde così, anche se qualcuno gli ha lanciato che coi suoi soldi ci compra i vestiti! Mister Macron aveva già esordito due anni fa dando agli operai di un macello degli “analfabeti”. Bene… Ora che i suoi simpatizzanti verranno a fare del porta a porta con la T-Shirt “En Marche” apriamo loro in giacca e tailleur o possiamo mandarli a cambiarsi?
L.P.