Prima di dire qualsiasi cosa, una premessa doverosa: penso che i delinquenti che hanno messo a ferro e fuoco Milano durante l’inaugurazione dell’EXPO siano dei vigliacchi, che approfittano di una situazione facile da disturbare, che hanno imparato dai loro cattivi fratelli maggiori quanto sia facile rovinare la vita a persone inermi, che non hanno alcun riguardo per l’immagine del loro Paese, e per i quali vent’anni di terrorismo non è bastato per dimostrare che con la violenza non si va da nessuna parte.
E quindi appoggio in maniera incondizionata le Forze dell’Ordine, sperando che se qualche manganellata c’è stata sia arrivata sulle schiene giuste, non su quelle di persone innocenti come qualche volta abbiamo avuto la sfortuna di dover vedere.
Fatta la doverosa premessa, e assorbita l’onda dell’emozione, credo sia indispensabile non scambiare la causa con l’effetto.
I black bloc, ma anche i cortei NO Tav, il mayday, e tutti i movimenti di protesta, nella loro gamma infinita, da quelli pacifici a quelli violenti, non sono semplicemente dei coglioni che si divertono a disturbare – nella migliore delle ipotesi – un evento, o metterlo a ferro e fuoco – nella peggiore.
Sono la conseguenza neanche tanto sorprendente di una cultura governativa che viene da lontano, da quando si è instillata l’idea che il benessere per tutti sia solo un atto di volontarismo, che pochi e saggi governanti possano cambiare in pochi anni i destini di un Paese di quasi settanta milioni di abitanti.
E’ un malessere che gira da quando i giovani non trovano più un lavoro pagato decentemente, da quando le pensioni sono state ridotte alla fame (media EURO 750/mese, per dire), e da quando la scuola è oggetto di ripetute, scellerate riforme.
Siamo noi, che magari abbiamo un lavoro, ma vediamo continuamente amici e colleghi in mezzo a una strada, o ragazzi laureati accontentarsi di lavoretti saltuari per campare.
Siamo noi che abbiamo più di cinquanta anni e che abbiamo preso le redini dai nostri genitori e abbiamo sperperato tutto.
Siamo noi che abbiamo assistito a comportamenti indecenti, dalle puttane sopra esponenti del governo, ai centinaia di milioni di euro buttati per la Maddalena, agli avvoltoi che sghignazzavano mentre l’Aquila moriva, al popolo operoso del Nord che si mangiava i nostri soldi col Mose e con l’EXPO.
Siamo noi che sentiamo un piccolo duce esultare perché l’Italia avrà una variazione del PIL dello 0,5 per cento, quando tutti sanno che misurarlo meglio del 3% è impossibile.
Siamo noi che ancora viviamo in un relativo benessere e ci rimaniamo attaccati per paura di perdere anche quel poco che ci è rimasto.
I black bloc sono solo i nostri figli più stupidi, i coglioni che godono nel distruggere piuttosto che costruire.
Ma i black bloc, siatene certi, non sono la causa, ma una logica, inevitabile, conseguenza.
Rodocarda