Il popolo ha fame!!! Non parliamo di fame di democrazia o di giustizia, argomenti comunque già trattati da questo giornale.
Il popolo ha fame! Ha fame di pane! Ha fame di lavoro! 10 milioni di italiani sono poveri. Nella tua regione, nella tua provincia, nella tua città, quanti sono i poveri? Parliamo di chi la fame la fa davvero, e di chi rischia di farla se lo stato delle cose non cambia.
Diceva Seneca: Un popolo affamato non ascolta ragioni, né gl’importa della giustizia e nessuna preghiera lo può convincere.
«Se non hanno pane, che mangino brioche!», diceva Maria Antonietta, e tutti sappiamo come andò a finire…
Chi si trova in queste condizioni non pensa a niente di diverso che non sia la sopravvivenza.
Disoccupati, inoccupati, precari, sottoccupati, sono un esercito di gente affamata che non guarda più con preoccupazione al futuro, perché ha da pensare al presente, mentre tu pensi a garantirti poltrona e prebende.
Poco importa che tu sia un comunista dell’ultima ora con lo yacht o il superpolitico alle prese con tette, peni e trans. Poco importa che tu sia il governatore tal dei tali, inquisito per tangenti e ‘affari vari‘ o l’assessore regionale, provinciale, comunale, perfettamente inutile, al quale interessa soltanto il compenso per il ruolo ricoperto, da sommare a quello che guadagni già.
Né c’interessa che tu sia il manager o il consulente, pagato fior di quattrini, per non far funzionare quegli enti che – ormai aziende – rischiano il tracollo finanziario. Qualunque cosa tu sia, comincia a chiederti soltanto se appartieni a quella classe che – a spese nostre – garantisce nani e ballerine, consulenze e favori, pensando a feste, agli amici, agli amici degli amici e, magari, all’amichetta di turno, con la complicità di quei sindacalisti che sparano cannonate a salve e che sistemano amici e parenti a carico dei lavoratori. Quei lavoratori che a volte ci lasciano la pelle in cantieri laddove la parola ‘sicurezza’ è optional.
Chiediti se sei soltanto una sanguisuga che ha vissuto e vive a carico degli onesti lavoratori e in danno di chi il lavoro non ce l’ha.
Se sei un consigliere – d’opposizione o di maggioranza poco importa – dicci un po’: quante volte hai lasciato che una seduta andasse a vuoto per mancanza del numero legale, per poi poterci rubare un altro gettone di presenza due giorni dopo?
Cos’è, non avevi tempo per partecipare alla seduta o ti era venuto il dubbio di poter cogliere tua mogliettina fedifraga in flagrante e sei fuggito via per non perdere l’occasione?
Beh, chiunque di questi tu sia, se non cambia lo stato delle cose, comincia a tenere in considerazione l’idea che domani potresti ritrovarti a pranzo o cena qualche ospite in più. Chissà, magari qualche famiglia di disperati che non sapendo come conciliare il pranzo con la cena, ti diranno: Aggiungi un posto a tavola che c’è un amico in più…
Gian J. Morici
Ad Agrigento è ormai realtà la presenza di ultraquarantenni senza un euro in tasca, senza luce, senza niente da mangiare, tagliati fuori dal mondo del lavoro (lo sono i giovani, figuratevi questi) che vivono soltanto con lo scarso aiuto di qualche vicino, qualche amico, la parrocchia, volontariato…
Stanno nascosti, discreti, timidi, vergognosi, tenendo stretta l’ultima cosa che gli resta: la dignità.
Queste persone invece dovrebbero uscire allo scoperto, unirsi, diventare una folla, testimoniare pubblicamente lo sfascio in cui ci troviamo…
Dovrebbero togliere alibi ad una classe politica inetta e parassita mostrando al Paese le vere condizioni sociali in cui ci troviamo…
E’ un quadro che vedevamo quando qualche decennio fa si parlava di Sud America o di Africa, adesso tocca l’Italia.
Nessuno ha il coraggio di ammetterlo perchè l’Italia è un paese di raccomandati impiegati dalla vecchia Democrazia Crisyiana o, dal PSI e fino a qualche tempo fa da Alleanza Nazionale, mentre la sinistra otteneva cariche importanti in Magistratura, occupava la Rai e invadeva qualsiasi sito di interesse turistico o archilogico per ricavarne milioni di euro!
Cosa è successo allora? E’ semplice:
Nella nostra provincia tutto andava bene anche per gli impiegati perchè ognuno di loro gestisce da una a 4 associazioni culturali che arrotondano gli introiti annuali grazie a manifestazioni “culturali” e canti natalizi; altri avendo avuta la moglie impiegata dal dapeutato sono ricattabili e quindi stanno zitti!
Siamo alla fame anche se vediamo scorazzare automobili di grossa cilindrata e altre forme di freudiana estensione del pene di cui Agrigento vive!
Adesso che si fa? Le vecchie volpi sono tornate ad azzannarre le galline disponibili nei pollai un tempo luoghi di cultura; i loro tentacoli hanno già stretto in una morsa mortale fiere, manifestazioni, teatro e cinema!
Sempre meno shoppers in via Atenea e prezzi sempre più cari anche nei ristoranti! Il Comune è in dissesto, ma prima di farcelo sapere ha dilapidato tutto cio’ che aveva dividendo la pagnotta ai questuanti dell’Estate regalandoci anche una notte bianca ( 30.000 euro) come se in bianco di notti ne facessimo poche! C’è ancora silenzio sul teatro: chi ci ha messo i tentacoli stavolta? Propongo uan cosa: tutta la gente che non sa piu’ cosa mangiare si rechi davanti le case degli amministratori e si autoinviti a pranzo o a cena, magari portando anche la biancheria da lavare e/o da stirare! Un popolo affamato fa la rivoluzione…ad Agrigento un popolo affamato continua a leccare i lculo ai politici che hanno il coraggio di promettere, promettere e promettere coscienti di PRENDERCI PER IL CULO! Che città…..
Tutto assolutamente vero!!! ormai il problema non è il poter comprare qualcosa in più, il superfluo, ma riuscire a soddisfare i bisogni primari,ancora, per la vergogna e il pudore, si riesce a nascondere questa amara realtà, e sopratutto perchè esiste quel grande ammortizzatore sociale che è la famiglia, genitori e nonni che hanno avuto la possibilità di avere un lavoro e una pensione, sono loro che ancora aggiungono quotidianamente un posto (se no di più)a tavola!!!
Ma questo pudore ha permesso alla nostra classe politica di ignorare il problema, non permettiamoglielo più.
caro direttore ,
dovrei essere tra gli imputati , ma ho “la faccia tosta” di concordare con Lei su tutto … Magari facendo qualche precisazione . Vero è che la maggior parte di noi che ha un ruolo istituzionale (dal consigliere comunale al parlamentare..e di piu’ ..), nella stragrande maggioranza dei casi si distingue per scarso impegno, e spesso inefficienza , che poi si traduce in un “va bene basta che ne ho i vantaggi, che sono i soldi , le clientele ed in qualche caso anche le cose necessarie per il malaffare. Tutto il resto non me ne frega un accidenti , l’importante è che io possa essere rieletto… ” Non posso negare che nei fatti la realta’ triste è questa . Anche vero è che questo destino se l’è dato il cittadino che non vuole spostare il culo da sottocasa, che per ogni banalita’ cerca il politicante che gli risolva il problema, e che preferisce restare schiavo a vita del politico farabutto di turno nella speranza che…! ? Ora Le chiedo chi è peggio il politicante di cui parlavamo prima , o il cittadino (la maggioranza degli Agrigentini e Siciliani )che alimenta il “sistema” ..
Mi creda caro direttore sono due rovesci della stessa medaglia , potrei dire addirittura che “chi è colpa del proprio male pianga se’ stess” ma non lo faccio . Ed allora invito me stesso e tutti gli altri a cambiare, prima che il disastro sociale che gia’ c’è , prima che arriviamo a scannarci tra di noi nel senso letterale della parola ..
Ognuno faccia il suo col masimo impegno a lavorare per il bene Comune , il cittadino abbia il coraggio di dire NO ai soliti noti e mandarli a fare … . E non reagisca con un qualunquismo generico che porta a non votare , e/o ad astenersi dalla vita pubblica, esprima liberamente il proprio disagio contro tutte le lordure e tutti i politici inutili.
Io da tempo ci provo, ma quasi sempre mi ritrovo solo, e quindi sforzi enormi con scarsi risultati !!!
scusate , e grazie per avermi ospitato
roberto gallo consigliere provinciale de La Destra
Altro che chiacchere… qua una rivolta ci vorrebbe…Non si riesce più a sopravvivere o ad arrivare a fine mese…C’è chi mangia quattro volte al giorno e chi a mala pena una soltanto…Ormai la popolazione è ridotta alla fame…
SVEGLIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!