“Il governo abolisca immediatamente l’Imu agricola o si assuma ogni responsabilità per aver ucciso definitivamente il settore agricolo nel Sud Italia”. Così, in una nota congiunta, i senatori siciliani del gruppo Grandi Autonomie e Libertà Giuseppe Compagnone, Giuseppe Ruvolo, Antonio Scavone e Giovanni Mauro, firmatari di 12 emendamenti al decreto legge sull’Imu agricola insieme al senatore Tito Di Maggio.
“L’agricoltura – spiegano i senatori – riveste ancora un’enorme importanza nel Mezzogiorno. Basti pensare a colture come gli agrumi, i vigneti, i cereali e moltissimi ortaggi per cui la Sicilia è tra i primi produttori. Si tratta di un settore che impiega dunque tantissime persone, già drammaticamente provate dalla crisi economica. A questa situazione il governo Renzi vuole oggi aggiungere una tassa iniqua che peggiorerà questa situazione in modo irreversibile. Intanto, troviamo assurda la classificazione dei comuni che avrebbero diritto all’esenzione redatta sulla base di dati Istat non aggiornati e pieni di errori e proponiamo che siano le Regioni a rivedere i criteri di assoggettamento a un’eventuale imposta”.
E ancora: “Gli emendamenti presentati in Commissione Finanze mirano ad ampliare l’esenzione ai terreni agricoli ricadenti nei Comuni delle zone svantaggiate che per tanti anni sono stati esentati dal pagamento dell’Ici. Ferma restando l’iniquità della tassa, che andrebbe abolita, se il governo dovesse decidere di andare avanti deve necessariamente rimodularla o saranno lacrime e sangue”.