Dopo che l’intelligence americana ha individuato alcuni militanti del movimento fondamentalista islamico che sui social network scambiavano tra loro messaggi in merito ad un piano per colpire gli USA attraversando la frontiera messicana, il sottosegretario per l’intelligence e di analisi presso il Department of Homeland Security, Francis Taylor, ha dichiarato che un progetto di questo genere non rappresenta una minaccia seria visto che gli USA hanno mezzi e servizi di intelligence capaci di bloccare qualsiasi tentativo d’intrusione.
Un’affermazione che dovrebbe tranquillizzare gli americani se non fosse per il fatto che i fondamentalisti islamici di al-Qaeda e quelli dell’IS non si trovassero già negli USA, così come in Europa.
Negli Stati Uniti, lo sceriffo texano Gary Painter aveva già lanciato l’allarme in merito alla presenza di una cellula terroristica dell’ISIS a pochi chilometri dal confine con il Texas. Se non aveva trovato conferma da parte degli investigatori e delle agenzie di intelligence la notizia diffusa dallo sceriffo Painter, l’allarme trova conferma nelle foto che attualmente si stanno scambiando i terroristi dell’ISIS per mostrare i luoghi nei quali si trovano, come nel caso dell’immagine scattata in una città americana da un seguace dell’IS.
Non meno preoccupante quello che accade in Francia, dove il ministro dell’Interno Bernard Cazeneuve, che proprio in questi giorni aveva smentito di aver avuto informazioni sulla possibile pianificazione di un attentato a Parigi il 14 luglio – nonostante il fatto che l’invito a colpire proprio in quella data fosse apparso in un articolo del magazine di al-Qaeda, – sembra ignorare la presenza sul territorio francese di centinaia di simpatizzanti e aspiranti jihadisti.
Un errore che potrebbe costar caro ai francesi e del quale il ministro dovrebbe eventualmente essere chiamato a rispondere, tanto più che il 1° settembre al-Qaeda-Maghreb aveva ricordato “al governo francese guidato dal faraone di questa epoca, François Hollande, e al suo esercito che la guerra è aperta” e che a vincere la guerra saranno i timorati di Allah.
Ad alimentare l’odio contro i francesi, la disponibilità del governo Hollande a partecipare ad eventuali bombardamenti contro l’ISIS in Siria e Iraq e le armi e munizioni che, secondo quanto sostenuto dai fondamentalisti islamici, la Francia avrebbe consegnato ai curdi iracheni.
gjm