Decine di arresti in una operazione della polizia delle frontiere contro i furti nei bagagli da stiva dei passeggeri degli aerei.
L’indagine, partita circa un anno e mezzo fa da alcune denunce di cittadini a cui avevano sottratto oggetti nei bagagli all’aeroporto di Lamezia Terme, ha riguardato anche altri aeroporti italiani; primo tra tutti lo scalo di Fiumicino dove ci sono stati 49 arresti. Le restanti 37 persone sono state arrestate nei principali scali nazionali.
I destinatari delle misure cautelari, tutti dipendenti di Alitalia addetti alle operazioni di movimento bagagli, sono stati incastrati dalle telecamere. Gli arrestati rischiano pene fino a 6 anni.
L’operazione, denominata “Stive pulite”, è stata condotta dall’Ufficio polizia di frontiera di Lamezia Terme, coordinato dall’Ufficio di fontiera di Roma-Fiumicino ed ha portato all’identificazione dei responsabili di decine di furti nei bagagli in otto aeroporti italiani.
I furti avvenivano a bordo degli aeromobili durante le operazioni di carico e scarico dei bagagli. Gli aeroporti coinvolti, oltre a Roma e Lamezia Terme, sono Bari, Bologna, Milano Linate, Napoli, Palermo e Verona.
Importante nell’operazione anche il ruolo del personale della sicurezza di Alitalia; nel corso delle indagini infatti sono state effettuate per la prima volta intercettazioni audiovisive a bordo degli aeromobili grazie alle quali è stato possibile identificare i responsabili dei furti.
Alle persone coinvolte nell’operazione vengono contestati i reati di furto, furto aggravato e danneggiamento perché i bagagli che i ladri non riuscivano ad aprire venivano danneggiati per ripicca.