Riceviamo e pubblichiamo:
LETTERA APERTA
Al Preg.mo Ing. Giuseppe Giuffrida
Direttore Operativo – Girgenti Acque SpA –
Gentile Ing. Giuffrida,
la presente per significarLe, in riferimento a quanto da me pronunciato nel corso della conferenza dei Sindaci sulla privatizzazione dell’acqua, (tenutasi in Agrigento il 28/02/2009 presso il cinema “Astor”) che non era mia intenzione ledere il decoro e la rispettabilità della Società “Girgenti Acque”, né il decoro e la rispettabilità dei suoi Amministratori e Rappresentanti.
All’epoca del fatto attribuitomi, ero portavoce del Comitato civico “Agrigento Viva“, che ha chiesto, tramite petizioni e raccolte di firme, una distribuzione più “giusta” ed “equa” delle risorse idriche nei vari quartieri della martoriata Città dei Templi.
Allorché, alla chiusura del mio intervento, pronunciai l’infelice espressione «dietro Girgenti Acque c’è la mafia», riconosco di essermi lasciato prendere dall’enfasi oratoria e dall’emozione che pervase in quella occasione tutti i partecipanti all’assemblea. Ma voglio specificare che non era assolutamente mia intenzione sostenere che la Società da Lei rappresentata fosse “mafiosa”, o che “mafiosi” fossero i suoi Titolari, Amministratori e Rappresentanti; semmai, intendevo dire che, tutte le volte in cui noi contribuenti tartassati siamo costretti a pagare, sulla base di tariffe talvolta esose, un servizio non sempre efficiente e puntuale, risultiamo palesemente sottoposti, da parte dell’ente erogatore, ad un comportamento vessatorio ed ingiusto.
Alcuni giorni fa ho conferito con Lei presso la sede della Società ed ho avuto modo di apprezzare che Lei è un dirigente serio, onesto, preparato e solerte, che, di certo, non merita essere oggetto di offesa alcuna, bensì merita il massimo rispetto per la dedizione, l’impegno e la tenacia con cui si dedica ogni giorno alla direzione operativa della “Girgenti Acque”, all’unico scopo di conferire ai cittadini un servizio quanto più possibile vicino alle loro esigenze.
Sono sinceramente dispiaciuto e mortificato, mi creda, per lo spiacevole equivoco venutosi a creare e Le porgo pubblicamente le mie più sentite scuse, che spero voglia accettare.
Distinti saluti.
Agrigento, 03/07/2012
Marco Padula