Questa la lettera del coordinatore provinciale di Sel:
Agrigento – Si al confronto televisivo pubblico a condizione che si affronti il dibattito a carte scoperte e che ognuno sveli l’attuale identità politica.
Caro Peppe, lunghi monologhi televisivi ti hanno visto affrontare il problema della tariffa idrica e in più occasioni mi hai sfidato ad un pubblico confronto televisivo per dibattere sulla questione tariffaria. Giusto e legittimo l’intento di argomentare con chiunque per far conoscere all’opinione pubblica il proprio pensiero, ed anche con soggetti che per risolvere il problema idrico cittadino hanno lottato e si sono spesi molto più di te.
Ovviamente il costo dello spazio televisivo sarebbe a tuo carico avendone la possibilità politica, contrattuale e finanziaria per sostenerla, lo si vede dalle tue più che frequenti apparizioni televisive, mentre per me, comune cittadino, la spesa anche di una sola trasmissione non è sostenibile.
Non intendo fuggire al confronto, ma quello che hai chiesto lo scorso mese di luglio non l’ho accettato perché non mi è sembrato corretto strumentalizzare la battaglia del comitato degli “inquinati” che inizialmente Brigida Lena ha promosso per trovare una soluzione al serio problema della salubrità del mare di S. Leone, mentre tu ti sei fatto in quattro per dimostrare che tutto era a posto grazie alla “Girgenti Acque”, ma sei stato smentito da centinaia di persone che non vanno a caccia di escrementi umani pur di difendere l’indifendibile “Girgenti Acque”. E non ho voluto intromettermi sui prelievi e sulle analisi dell’acqua marina dato che sono state ben argomentate e illustrate tecnicamente da Ausilia Eccelso dell’Idv.
Oggi accetterei volentieri il confronto sul tema della tariffa idrica, ma sorvolando sulle questioni affrontate e illustrate con precisione dal consigliere dell’Idv Nello Hamel, con te parlerei molto più di politica dell’acqua, soprattutto del referendum popolare che lo scorso giugno ha sconfitto l’ideologia della privatizzazione dei beni Comuni e di cui, in modo non velato, ti sei fatto difensore e paladino.
Mi pare doveroso ricordare che alle mie dimissioni da assessore nessuno ha mosso un dito per porre fine alla ingiustizia che il Sindaco Zambuto stava consumando nei confronti degli agrigentini con l’oneroso aumento del 60% della tariffa idrica, ne tantomeno tu che non solo non hai fatto alcuna crociata per protestare contro il tradimento di Zambuto , ma addirittura qualche anno dopo lo definisci, senza velo di vergogna, ”il miglior sindaco che Agrigento abbia mai avuto”, tanto da entrare in giunta con un tuo “assessore”, ed approvare tutte le porcherie di bilanci e consuntivi materialmente falsi, anche grazie all’aumento del 60% della tariffa idrica, e adesso vuoi far credere all’opinione pubblica di aver contribuito alla riduzione dell’odiosa tassa grazie alla benevolenza della tua amica “Girgenti Acque”?
Certamente tutti questi argomenti potrebbero essere meglio affrontati in un dibattito pubblico e ad armi pari, ma ciò non sembra essere tuo appannaggio, visto che da diversi anni ormai ti dedichi a lunghi soliloqui mediatici prassi solo dei regimi dittatoriali.
Per un dibattito televisivo alla pari ritengo sia necessario giocare a carte scoperte, svelando la nostra attuale identità politica, senza farsi scudo del “ mitico” passato che non esiste più, delle battaglie di mani pulite agrigentine degli anni novanta, sacrosanta idea collettiva di giustizia concretizzatasi con le battaglie da te ingaggiate, grazie, però, al sottoscritto che ti ha fornito la materia prima per primeggiare, e tu lo sai bene.
Con l’ultimo monologo televisivo, alla stessa stregua di un incantatore di serpenti, hai lanciato una improbabile alleanza, infatti mai accadrà che io possa essere parte attiva del sistema di potere lombardiano, vedendolo solo come negazione del mio pensiero ideale fin da quando faccio politica. Credo invece doveroso oggi gettare la maschera e mostrare chi siamo e non solo dire da dove veniamo, chiarendo la propria identità politica, questa è la sola condizione che pongo per accettare il confronto con te, dove sia consentito di:
1) confermare di essere lo stesso Lillo Miccichè, sempre affianco degli ultimi di questa martoriata ed impoverita città, di aver lottato e di lottare contro tutti quei poteri politici che hanno messo, e continuano a mettere le mani sulla città fino a depredarla; molti processi giudiziari mi hanno visto determinante teste d’accusa contro la mala amministrazione, cause queste tutte vinte non tanto per le tue capacità forensi, ma perché conseguenza di giuste denuncie politiche diventate giudiziarie.
Ti risparmio l’elenco dei processi, li conosci, dico solo che le azioni che li hanno determinati sono sempre scaturite dalle mie battaglie di consigliere d’opposizione, in solitudine, senza compromessi con i potenti e questo lo sai molto bene, se no in molti tuoi libri non mi avresti sempre correttamente dipinto come integerrimo esponente della sinistra agrigentina, salvo che tu non voglia andare a riscrivere tutto quello che hai scritto in passato su di me. Ribadisco: ho sempre aborrito l’adulazione politica e non ho mai usato termini del tipo: “quanto sei bravo”, ” quanto sei intelligente” o ancora: “ Alfano che stile, Piazza che bello, Zambuto che onestà, Mannino che uomo, Adragna che politico perspicace, Lombardo che grande, etc etc,” ovvero della serie quante è bello avere a che fare con i VIP della politica! Tutto questo mi fa solo schifo.
2) affermare di essere solo biologicamente ed anagraficamente quel Giuseppe Arnone consigliere comunale dal 1992, mentre politicamente, a distanza di 20 anni, ti sei ridotto a proporti candidato sindaco di una ambigua area del Pd facente capo a quella corrente politica di Lumia-Cracolici sostenitrice fino alla morte del presidente della Regione Raffaele Lombardo, attualmente sotto processo per voto di scambio con conclamati soggetti mafiosi del catanese , che tramite il presidente della provincia, D’Orsi, ha di fatto lanciato pubblicamente la tua candidatura a sindaco di Agrigento.
Nulla di nuovo sotto il sole rispetto a quanto detto l’altro ieri dal consigliere De Francisci, caso mai il problema drammatico resta tutto a casa del Pd ufficiale di Capodicasa e Adragna, peraltro già inguaiati con il Terzo Polo per lo scambio della probabile candidatura di Giacomo Dl Benedetto a Raffadali;
3) affermare chiaramente di essere il candidato in rappresentanza di una parte dei poteri forti di Agrigento, e fra questi la società “Girgenti Acque”, per la quale quotidianamente tessi lodi e sponsorizzazioni con appositi libri (vedi il tuo “Romanzo criminale”).
Purtroppo ti è andata peggio, per essere stato prima sedotto e poi abbandonato, con un altro pezzo di potere forte ed imprenditoriale, il “contagioso” Salvatore Moncada, il cosiddetto imprenditore “antipizzo”, ma a corrente alternata, che ritirando la sua candidatura a sindaco ha preferito essere rappresentato dall’avv. Salvatore Pennica, sponsorizzato da Calogero Mannino il quale, occupato a ricomporre la rimpatriata di giurassici manniniani di ferro, cerca di rifarsi una verginità scegliendo anagraficamente un “volto nuovo e giovane”, ma politicamente espressione della prima Repubblica, formalmente rinnovata con vocaboli nuovi ma con ricette tecnocrate e classiste di cui credo la città non sente il bisogno, ma priva di ideali di vera giustizia sociale , galvanizzata per l’eccessivo spazio mediatico , come lo è stato per Zambuto, grazie soprattutto alla disponibilità economica e finanziaria del suo gruppo di sostegno, che si ritrova a competere con te erodendoti fette di consenso nell’ambito dell’alta e danarosa borghesia agrigentina, sempre vicina ai potenti di turno, come la storia ci insegna.
Allora dico: prima la città si libera di soggetti politici come te, Zambuto, il news entry Pennica, De Mauro, Gentile, Cimino, Alfano, Adragna, Capodicasa, Panepinto e i suoi lacchè, prime e meglio si potrà far rinascere questa sfortunata terra.
A me non piace confabulare con i personaggi politici espressione della politica baronale che ha impoverito questa città (ti ricordo che mentre io scavavo in solitudine fra le carte delle lordure delle somme urgenze, ideate e sottoscritte da De Mauro, tu sei stato in più occasioni suo commensale, particolare questo dallo stesso De Mauro rinfacciato dopo l’esplosione del medesimo scandalo), se tu affermi di non aver parlato con De Mauro da almeno vent’anni , ti dico che forse hai ragione per il passato ma non nell’ultimo periodo, da quando sei diventato lombardiano dipendente.
Quindi queste in sintesi le modalità per potere avviare il dibattito: chiarire le proprie identità politiche, trascrivendo il tutto su un cartello ben visibile dalle telecamere, solo allora si potrà iniziare a discutere della tariffa idrica, in modo che l’opinione pubblica conosca la verità sul perché Lillo Miccichè si sia allontanato da Agrigento nel giugno del 2008, dopo essere stato sconfitto dal tradimento politico, preferendo dedicarsi alla ricerca della storia di questa città perduta negli archivi di Stato e biblioteche storiche di Palermo per comprendere il legame ancestrale con le pietre di cui è composta quest’antica città, e dall’altro lato veda cos’è diventato Giuseppe Arnone dopo 20 anni di consigliere comunale.
Caro Lillo Miccichè di questo confronto ne uscirai quasi vittorioso,ma lui il Paladino ti massacrerà come ha fatto con tutti quelli che si sono messi contro le sue amicizie,Io ti stimo moltissimo ti auguro di fare un passo indietro la gente ti apprezzerà.