Primo passo concreto per la Fondazione AGireinsieme a poco più di un mese dalla sua costituzione. Il presidente, Salvatore Moncada, ha chiesto al sindaco di Agrigento, Marco Zambuto, di poter sponsorizzare la ristrutturazione dei locali della scuola elementare di piazza Vespro al Villaggio Mosè. La Fondazione, facendo preciso riferimento a quanto previsto dal regolamento sulla disciplina dei contratti di sponsorizzazione e degli accordi di collaborazione, adottato dal Consiglio comunale nel 2007, ha chiesto di essere autorizzata a provvedere ai lavori di ristrutturazione e di ripristino della scuola, per riconsegnarla “in piena efficienza alla fruizione collettiva”. Come contemplato dall’articolo 16 del regolamento, si tratterà di un intervento di mero mecenatismo. La fondazione intende donare parte delle proprie risorse, senza alcun ulteriore fine, se non quello di migliorare le condizioni della vita scolastica dei bambini, innalzando la qualità dell’attuale scuola elementare al Villaggio Mosè e determinando un sostanziale arricchimento del patrimonio comunale, che attualmente è privato dell’uso di questo bene. L’edificio, sull’onda emotiva di quanto accaduto il 31 ottobre 2002 a San Giuliano di Puglia, venne chiuso per carenze strutturali. Con la ripresa delle lezioni, nel mese di gennaio 2003, si trovò una soluzione alternativa in locazione presso un immobile privato. Da nove anni la scuola di piazza Vespro è chiusa ed ha subito nel tempo diversi atti vandalici, tra cui un incendio. La Fondazione AGireinsieme intende farsi carico della progettazione, del recupero strutturale e della restituzione al quartiere della scuola, portando anche alle casse comunali il refrigerio di un risparmio di spesa pari a circa 80 mila euro all’anno del canone di locazione. La Fondazione chiede soltanto di poter affiggere, al termine dei lavori, una targa di dedica “al piccolo Francesco Tirone”, alunno di prima elementare scomparso per una grave malattia nel marzo del 2003. Il bambino – figlio dell’imprenditrice Roberta Tuttolomondo, già assessore della Giunta Zambuto – dopo la chiusura della sua scuola, non riuscì mai a riprendere le lezioni perché si aggravò improvvisamente. Gli alunni dell’elementare del Villaggio Mosè potranno far ritornare a vivere quell’edificio, in cui anche Francesco trascorse quei pochi giorni di scuola, imparando dagli insegnanti e giocando con i compagni. La richiesta al sindaco è stata protocollata giovedì scorso, 27 ottobre. La Fondazione è in trepidante attesa del riscontro dell’amministrazione comunale. E’ questo soltanto il primo atto di molteplici iniziative che la Fondazione ha già programmato e che intende portare avanti con proprie risorse, e che saranno indirizzate soprattutto alla realizzazione di progetti in grado di creare opportunità di sviluppo e di occupazione per Agrigento. “Scuola” è infatti soltanto una delle dodici aree tematiche individuate da AGireinsieme per migliorare la qualità della vita di Agrigento, all’interno delle quali sono già state proposte decine di idee-progetto.
3 thoughts on “Fondazione AGireinsieme: Dalle parole ai fatti”
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Fin’ora sembra una dichiarazione di intenti come tante altre da parte di un interessato alla campagna elettorale. L’istanza presentata, per essere più credibile secondo me, poteva benissimo essere corredata di proposta progettuale anche non puntuale, stimando i lavori sulla base delle planimetrie ottenibili su richiesta presso gli uffici pubblici, in modo da dare subito un contributo. Poteva anche essere offerta disinteressatamente analisi di fattibilità, indicando per esempio come opportunità per le risorse necessarie l’accesso al Pon Asse II “Qualità degli ambienti scolastici”, obiettivo C1-Fesr-2010-6603 a cui si potrebbe aggiungere per un cofinanziamento un importo corrispondente all’anticipazione di due o tre anni di canone da mettere in ammortamento. La fondazione poteva scegliere in pratica di mettere in risalto l’urgenza e la fattibilità di un’operazione del genere e rendersi disponibile a coprire i saldi dell’operazione che la pubblica amministrazione non sarebbe riuscita a garantire. La volontà sembra piuttosto quella di sottolineare che il suo presidente ha risorse e operai in quantità sufficiente da potersi permettere di ristrutturare un’edificio pubblico. Anche se la fondazione è sostenuta da persone facoltose e capaci sul piano privato squisitamente individuale con questo sistema non riuscirebbe sicuramente a prodursi efficacemente ed essere interlocutore di rilievo quando si tratta di fornire contributi per la soluzione di problemi che richiedono di reperire fondi ben più cospicui quali possono essere la viabilità, l’armonizzazione urbana, l’igiene, il recupero del ruolo centrale delle istituzioni.
Anche il Colosseo allora! @Giuseppe .. contesta anche lo sponsor che si sta occupando di restaurare il Colosseo ed indica pure a lui come avrebbe dovuto spendere i propri soldi sostituendosi all’amministrazione romana.
Forse non deve esserTi chiara @Giuseppe, la differenza tra impegno di una amministrazione pubblica per il miglioramento (magari, anche per il mantenimento) della qualità dei servizi pubblici e mecenatismo (e/o sponsorizzazione). Il mecenate promuove un’azione secondo gli scopi sociali della propria organizzazione (fondazione) e NON PUO’ e NON DEVE sostituirsi all’Ente pubblico nelle finalità. D’altra parte, @Giuseppe, le fondazioni si distinguono perché poggiano su un patrimonio da spendere ed è tautologico, dunque, per una fondazione o per il suo fondatore “mostrare” di avere risorse e mezzi da utilizzare.
Infine, per Tua maggiore serenità, al PON Fesr 2007-2013, Asse II “Qualità degli ambienti scolastici” Obiettivo C1 Ecosostenibilità e sicurezza degli edifici scolastici, (sottoposto a bando) possono partecipare solo le Istituzioni scolastiche di I° e II° Ciclo e gli Enti Locali. Se ciò non è avvenuto per la scuola di Villaggio Mosè per la candidatura al bando già scaduto devi prendertela con l’amministrazione comunale e con la scuola. Stupisciti di questo, nell’interesse di tutti.
Vi immaginate se Alemanno concedeva la ristrutturazione del Colosseo senza saper nulla della progettualità? Le strutture pubbliche in quanto tali devono essere tutelate da regole e procedure nonostante si preveda la possibilità di concedere interventi ai privati. Nel tempo che intercorrerà per le pratiche, le autorizzazioni e fare i sopralluoghi avremo di nuovo i bandi per accedere ai finanziamenti comunitari. Non sarebbe stato più utile avere i progetti pronti per non perdere queste importanti opportunità? Un buon mix di finanziamento fa bene pure al privato che così può organizzare meglio le sue risorse nel medio lungo periodo SE deve attuare delle politiche di sostegno in contesti difficili. La ratio infatti dovrebbe essere non di sostituirsi agli enti pubblici ma sostenerne l’attività. I progetti e i contributi tecnici sono primari rispetto alla volontà di spendere. A meno che l’obiettivo non sia approssimativamente quello del protagonismo e gli interessi della fondazione maggiori nel periodo che intercorre da oggi al termine della campagna elettorale.