Il titolare di un’impresa edile, in passato molto vicino alla famiglia mafiosa dei Rizzuto, è stato interrogato dalla polizia di Montreal in merito ad una sparatoria avvenuta ieri in pieno giorno.
L’uomo, Raynald Desjardins, sarebbe l’ex socio di Vito Rizzuto.
L’indagine della polizia e il conseguente interrogatorio, mira ad accertare se bersaglio della sparatoria fosse proprio Raynald Desjardins.
I numerosi colpi, che non hanno causato vittime né feriti, danneggiando soltanto due auto, sono stati sparati nelle vicinanze dell’abitazione del Desjardins.
Desjardins e un altro uomo, fermati nelle vicinanze delle automobili danneggiate, sono stati rilasciati soltanto a tarda notte, ma senza che abbiano fornito elementi utili a chiarire quanto fosse accaduto.
Durante i primi anni ‘90, Desjardins era considerato dalla polizia un personaggio di spicco della mafia, tanto vicino ai Rizzuto, che il clan era conosciuto come Rizzuto-Desjardins.
Nel 1994, venne condannato a 15 anni di carcere per traffico di droga, dove rimase fino al 2004, quando venne scarcerato per aver scontato 2/3 della pena.
Il suo nome torna a comparire sulla stampa, a causa dei suoi legami con Jocelyn Dupuis, l’ex capo della Federazione Quebec.
Resta dunque da capire se fosse lui il bersaglio della sparatoria e se tutto ciò rientri nella guerra di mafia in atto in Canada contro la “Sesta Famiglia” (clicca qui).
I Rizzuto infatti, dopo essere stati per tanti anni a capo della mafia di Montreal, vedono ormai messo in discussione il loro potere, a seguito di un duro attacco, con molta probabilità da parte delle ‘ndrine dell’Ontario, iniziato con una serie di sanguinosi agguati, culminati con gli omicidi del nipote di Nicolò Rizzuto, di Agostino Cuntrera e poi dello stesso anziano patriarca e fondatore della famiglia, Nicolò Rizzuto.
Dall’Ontario, la ‘Ndrangheta, che non ha mai dimenticato la guerra contro le ‘ndrine e l’omicidio Violi, pare voglia estendere il proprio territorio al Quebec, regno – oggi messo in discussione – dei Rizzuto, ma per far questo, non potrebbe agire senza il consenso delle 5 grandi famiglie newyorkesi.