Il mare è sporco, ma balneabile. Non è la prima volta che sentiamo o leggiamo questa espressione da parte di qualche amministratore agrigentino. Ricordo che due anni fa la stessa cosa disse il Sindaco Marco Zambuto nel corso di una conferenza stampa in cui diede lettura delle analisi compiute dall’Asl e certifico che il mare appare sporco, ma è balneabile. Questa mattina l’abbiamo letta sul Giornale di Sicilia questa incredibile espressione. Sta a conclusione di una dichiarazione del nuovo assessore, il primario Giuseppe Gramaglia. La cosa ci ha sorpresi non poco. Innanzitutto perché arriva da un medico, che non dovrebbe essere così transigente. L’articolo riferiva che sul litorale agrigentino, nella zona delle Dune in particolare, i bagnanti hanno visto per l’intera mattinata galleggiare ampie chiazze di colore giallastro ed erano seriamente preoccupati. Personalmente ho ripreso una di queste chiazze, come potete vedere nel video intitolato Notizie da San Leone. E’ stata una famiglia agrigentina a farmi precipitare alle Dune per riprendere quanto si trovava sul mare. Sono inoltre allibito per la dichiarazione di Gramaglia perché sino a poche settimane fa rivestiva la carica di consigliere comunale e sono certo che avrebbe presentato una mozione, un’interpellanza, avrebbe fatto fuoco e fiamme chiedendo lumi per comprendere cosa accade a San Leone. Pare invece che Gramaglia una volta rivestiti i panni dell’assessore, che da tempo aspirava ad indossare, è subito entrato nel ruolo istituzionale dell’amministratore che deve difendere a tutti i costi il buon nome della giunta di cui adesso fa parte. Una chiazza giallastra sul mare di San Leone è una macchia sull’onore della giunta Zambuto ed ecco allora scattare il meccanismo di difesa. Il mare è sporco ? Poco importa, è pur sempre balneabile. Come dire: il pane è duro e nero ? Va bene lo stesso, se è digeribile. In ospedale il letto è lurido ? Poco importa, accontentati che ci sia. “Ma cosa vogliono questi agrigentini ?” Avrà pensato l’assessore Gramaglia. Non crede evidentemente che sia possibile che gli Agrigentini abbiano diritto ad un mare non solo balneabile, ma anche pulito. Siamo dei viziati, amici lettori. Pensate, pretendiamo persino che un assessore stia dalla parte dei cittadini e non pensi solamente a tutelare il buon nome della giunta in cui è appena entrato ! Che fessi che siamo.
Elio Di Bella
E’ bastato così poco, purtroppo, anche per il neoassessore Gramaglia, che prima da semplice consigliere comunale additava certi sconci, per farsi prendere dalla “SINDROME ZAMBUTIANA”. Era già censurabile il suo ingresso in un Giunta nei confronti della quale aveva espresso critiche. Ma che oggi ripeta le affermazioni criticabili già fatte da Zambuto è il colmo.
Per il futuro cosa ci dobbiamo aspettare: che riproponga le stesse affermazioni di Arnone?
Non ci rimane da pensare che purtroppo “IL POTERE LOGORA CHI VUOLE DETENERLO AD OGNI COSTO”, anche a costo di rinnegare anche sè stesso.
Non si finirà mai di conoscere la reale consistenza di ogni uomo.
Gramaglia era quello che, parlando da primario di pediatria, ricordava al Consiglio Comunale delle centinaia, forse migliaia, di casi di infezione occorsi a bambini, da lui attribuiti all’insalubrità dell’ambiente marino di S. Leone.
Delle due l’una: o i casi di infezione non erano migliaia (e neppure centinaia), oppure l’attribuzione dell’assessorato al primario ha fatto automaticamente guarire tutti e pulire il mare….
Una maggiore serietà di chi detiene cariche pubbliche sarebbe auspicabile…
Penso che l’articolo serva solo a creare un inutile polverone perchè la balneabilità o meno del mare viene accertata con dei prelievi periodici fatte dall’ARPA e fino a quanto i valori delle analisi dei prelievi saranno nei limiti previsti dalle vigenti norme, il mare di S.Leone è balneabile. Questo è un fatto ovvio com’è ovvio che una persona chiamata a rivestire un ruolo istituzionale non può che rilasciare dichiarazioni ufficiali sulla scorta della documentazione esistente, a maggior ragione una persona che per la professione che svolge ha a che fare con analisi e prelievi.
Caro lettore Antonio, sotto l’aspetto formale tua hai ragione, esattamente come il chirurgo che sulla cartella del paziente scrive: l’operazione è riuscita, il malato è morto.