A ricordare oggi la figura di Sergio Flaccovio, sulla pagina Cultura del Giornale di Sicilia , è Lino Buscemi con un articolo nel quale ricorda come quando Sergio Flaccovio prese in mano l’eredità lasciata dal padre Salvatore Fausto — la celebre libreria e casa editrice in via Ruggero Settimo — agì con profonda umiltà e la piena consapevolezza del peso storico di quell’impresa. Insieme a suo fratello Francesco, non si limitò a proseguire l’attività, ma ne garantì la vitalità e l’aggiornamento, conservando lo stretto legame che da sempre univa l’attività non solo ai lettori, ma anche alla vasta rete di figure più o meno note nel panorama artistico e culturale, sia siciliano che nazionale.
Sotto la sua direzione, la libreria si confermò come un punto focale ineludibile per l’intellighenzia e gli autori, ospitando quasi ogni giorno incontri e presentazioni editoriali.
La sua visione si manifestò nel rilancio di iniziative fondamentali, come la rivista “Sicilia”, riportata in stampa nel 2000, e l’impegno a rendere accessibile al grande pubblico “I Beati Paoli” di Luigi Natoli, stampato in un unico volume a prezzo contenuto. Sergio Flaccovio si dedicò con grande abilità alle pubbliche relazioni, coltivando un rapporto costruttivo con il pubblico e con i numerosi autori che sceglievano la sua casa editrice per pubblicare opere spaziando dalla storia al diritto, dalla poesia alla narrativa.
Flaccovio era noto per la sua eccezionale umanità. Raramente negava uno spazio per le presentazioni, accogliendo nella sede storica (poi ampliata) autori affermati o emergenti, trasformando la libreria in un polo dinamico e caloroso. Inoltre, con il suo sorriso inconfondibile, dimostrava una notevole apertura, dando il via libera anche a eventi meno formali, a incontri che mescolavano l’interesse culturale con l’ironia e l’umorismo.
“Accolse, senza riserve – scrive Buscemi -, la mia proposta di organizzare la ‘Serata Cagliostro’. La quale si svolse regolarmente venerdì 27 ottobre 1995, alle ore 21, nel locale più ampio della libreria, a due secoli della scomparsa di Giuseppe Balsamo Conte di Cagliostro. Io e Sergio duellammo con il grande Rosario La Duca, relatore, con scongiuri, della serata. Grande successo di pubblico, risate e divertimento allietato dalla drammatica (si fa per dire) performance dell’attore Lollo Franco nei panni di Cagliostro nella prigione di San Leo. Non tradendosi, Sergio rise fino alle lacrime. Desidero ricordarlo così, per sempre. Riposa in pace, indimenticato ed eccellente libraio- editore della nostra Città”.
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