Testo e foto di Diego Romeo
L’attesa produzione musicale dei Pooh, ALADIN, (andata in scena il 24 novembre) e una nuova messinscena di Empedocle (30 novembre) di Filippo Porterà che torna in scena dopo vent’anni, affidato al direttore artistico Gaetano Aronica, saranno il clou inaugurale della programmazione del Teatro Palacongressi. Inoltre, un ciclo di concerti jazz gratuiti di cui sono stati annunciati i protagonisti e le date sono già fissate per il 29 novembre e il 6,13 e 20 a dicembre., Si è avuto un primo assaggio con il musical Aladin dei Poohdella nuova stagione del Palacongressi di Agrigento che l’anno scorso è ritornato a nuova vita – dopo il periodo trascorso da hub vaccinale durante la pandemia – grazie al Parco archeologico e paesaggistico Valle dei Templi. Recuperato, ristrutturato e riaperto, il Palacongressi è riuscito in pochi mesi a riprendersi il ruolo di luogo deputato alla cultura per il quale era stato costruito. L’anno scorso il pubblico ha riempito le sale – una più ampia da 1200 posti per gli spettacoli, le altre più piccole per eventi collaterali, concerti da camera, incontri e proiezioni -, ma adesso si è pronti per un cartellone definito e importante, Riflessi Culturali: teatro e musica al Palacongressi, messo a punto dal suo direttore artistico Gaetano Aronica con il supporto del direttore del Parco, Roberto Sciarratta. Chiuderà il programma, a maggio per le scuole, un nuovo spettacolo di Marco Savatteri, il regista del Risveglio degli dei che debuttò proprio alla Valle dei Templi prima di iniziare la sua trionfale tournée.“L’anno scorso il Palacongressi era in rodaggio e ottenne già un grandissimo successo: quest’anno abbiamo costruito una stagione vera e propria che porterà a Agrigento i protagonisti del teatro di prosa e del musical. Abbiamo restituito alla città, nell’anno in cui i riflettori saranno tutti sulla Capitale italiana della Cultura, uno spazio votato allo
\spettacolo di qualità, dice il direttore della Valle dei Templi, Roberto Sciarratta che al Palacongressi porterà anche la sua grande passione, il jazz. Un grande sforzo produttivo con l’opera musicale Empedocle che torna in scena dopo vent’anni, per celebrare Agrigento Capitale italiana della Cultura con un family show , ALADIN, amatissimo da tutti, grandi e piccini, che ha una sua storia a parte: è stato infatti uno dei lavori di Stefano D’Orazio, dodici anni fa, e i suoi “fratelli” in musica, i Pooh, lo hanno cucito sulle loro canzoni. Ieri sera Aladin è volato ancora una volta sul suo tappeto fatato, ha sfregato la lampada e il Genio ha esaudito i suoi tre desideri Il ladruncolo innamorato della principessa Jasmine [Angela Ranica) è interpretato da Eugenio Grandi, mentre il genio (ovviamente sopra le righe) è Max Laudadio, la regia è di Luca Cattaneo.Il 30 novembre sarà lo stesso direttore artistico Gaetano Aronica a vestire la tunica di Empedocle, protagonista dell’opera musicale in due atti che Filippo Porterà ha scritto per sette personaggi, soli, coro, orchestra, elettronica ed immagini. È l’unica opera monotematica al mondo che parla del grande filosofo akràgantino, e include sia la recitazione classica che la ricerca e l’innovazione musicale e poetica. Le musiche e la regia sono di Filippo Porterà, i testi poetici in endecasillabi sciolti di Nuccio Mula. In scena una compagnia di 80 elementi di cui fa parte il Coro Magnificat, diretta da Lilia Cavaleri,che alla fine del secondo atto intonerà il Corale della pace.Il 19 dicembre Testimone d’accusa, il dramma giudiziario più bello di Agatha Christie, con tanto di “doppio colpo di scena” finale: Vanessa Gravina sarà Romaine, moglie di Léonard Vole (Giulio Corso) chiamata a testimoniare sul presunto assassinio commesso dal marito; con Paolo Triestino. La regia è di Geppy Gleijeses che ha ideato una speciale messinscena a cui parteciperanno sei “giurati” scelti tra il pubblico prima dello spettacolo. Stop per Natale, si riprende a gennaio: il 18_il Palacongressi si riempirà di “chiodi” di pelle, gonne a ruota, ciuffi e brillantina perché arriveranno i T-Birds e le Pink Ladies più famosi del mondo. Danny Zuko, la bella Sandy e i loro amici tornano in scena per una storia d’amore senza tempo: la firma sicura in calce a Grease è di Saverio Marconi per la storica Compagnia della Rancia, Simone Sassudelli e Francesca Ciavaglia si caleranno nei ruoli che furono di John Travolta e Olivia Newton-John. Sarà un testo forte e impegnato, che Ambra Angiolini ha fortemente voluto: il personaggio che Viola Ardone ha tratteggiato sulla storia vera di Franca Viola, la ragazza di Alcamo che a metà degli anni 60 fu la prima, dopo aver subito violenza, a rifiutare il cosiddetto “matrimonio riparatore”: Ambra si è innamorata di Oliva Denaro e ha voluto offrile una ribalta, sarà in scena il 2 febbraio, l’adattamento e la regia sono di Giorgio Gallione. L’11 febbraio per la sala e per le scuole, arriverà Il fu Mattia Pascal di Pirandello, che Giorgio Marchesi renderà in una versione leggera, ironica, praticamente rap, con un linguaggio vicino ai più giovani. Regia dello stesso Marchesi con Simonetta Soldier, musiche dal vivo di Raffaele Toninelli. Il 6 marzo Rocco Papaleo si calerà nella gelida Russia zarista per interpretare il podestà corrotto de L’ispettore generale di Gogol: la satira grottesca procurò un vero e proprio terremoto allora tra la borghesia pietroburghese che si ritrovava troppo nei burocrati statali che agivano con troppa libertà, messi alla berlina dallo scrittore. La regia è di Leo Muscato che ha appena firmato la commedia in scena al Teatro Greco di Siracusa. A ruota, il 29 marzo, uno dei romanzi più amati di Andrea Camilleri, II birraio di Preston, ritorna in scena in un nuovo allestimento firmato sempre da Giuseppe Dipasquale (che già aveva firmato anni fa il primo adattamento con lo stesso Camilleri): Edoardo Siravo, Federica De Benedittis e Mimmo Mignemi faranno rivivere l’atroce battaglia tra il prefetto “Forestiero” Bortuzzi e i vigatesi per l’inaugurazione del nuovo teatro. Il 10 aprile Nancy Brilli sarà invece la signora Immacolata Consalvi ne L’ebreo, testo tragicomico di Gianni Clementi che ha immaginato una coppia basso borghese che durante i rastrellamenti del ghetto di Roma, accetta di intestarsi i beni di un ricco ebreo e accresce così di parecchio il suo status sociale. Ma il proprietario improvvisamente riappare e reclama ciò che gli spetta.
Agli spettatori scoprire il seguito di questa straordinaria programmazione “educational” in tempi di “Agrigento capitale della cultura….