Roma – “Dopo anni di applicazione di ammortizzatori sociali finalizzati ad evitare licenziamenti collettivi, per la prima volta si introduce uno strumento di politica del lavoro, che consente di coniugare politiche attive e passive, favorendo non solo interventi formativi per tutto il personale in forza, ma consente anche di ampliare la base occupazionale, con l’impegno di Tim di assumere 600 nuovi lavoratori e scongiurare circa 3000 esuberi, dopo 10 anni di blocco delle assunzioni.
Stiamo trasformando il mondo del lavoro e, in un periodo di grandi evoluzioni, ci fa piacere che sia il mondo delle telecomunicazioni a mettere il primo tassello, e TIM rappresenta un esempio positivo per l’intero settore.
È una misura in cui crediamo, lavoreremo perché diventi una strutturale.
Adesso, il passo successivo è l’avvio di un tavolo interministeriale per analizzare con le parti sociali l’intera filiera delle TLC”.
Così in una nota congiunta il Sottosegretario di Stato al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Claudio Durigon, e il Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli, a margine della sottoscrizione dell’accordo, avvenuto oggi, tra Ministero del Lavoro, Tim e organizzazioni sindacali per l’avvio del primo contratto di espansione in Italia, a seguito della sua introduzione nel Decreto Crescita.
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Nuove assunzioni pagate con parte dei soldi dei dipendenti Tim: decurtazioni dalla busta paga e giorni di lavoro trasformari in giorni di riposo forzati!!
Facile assumere a queste condizioni