“Il caos esploso attorno alle assunzioni del 118 in Sicilia è solo l’ultimo tassello di un quadro ormai insostenibile. Per questo ho depositato un’interrogazione ai Ministri della Salute e dell’Economia per chiedere quali iniziative urgenti intendano assumere a tutela dei cittadini siciliani e se non sia giunto il momento di valutare un commissariamento della sanità regionale.”
A dichiararlo è la deputata del Movimento 5 Stelle Ida Carmina, che denuncia come la vicenda del concorso degli autisti del 118 – sospeso dalla Regione dopo l’emersione di gravi anomalie nella procedura affidata a un’agenzia interinale, tra ribassi anomali del 99,57 per cento e un incredibile “click day” che ha escluso la quasi totalità dei candidati – sia solo la punta dell’iceberg.
“Non siamo davanti a un episodio isolato – prosegue Carmina – ma a un’emergenza strutturale che da anni compromette la tenuta del sistema sanitario siciliano. Scandali negli appalti, infiltrazioni corruttive, procedure opache, attrezzature obsolete o mancanti, acceleratori lineari fermi, reparti senza strumenti essenziali, tempi biblici per referti e visite specialistiche, liste d’attesa interminabili: tutto questo determina ogni giorno la violazione del diritto costituzionale alla salute, soprattutto per le fasce più fragili della popolazione.”
Secondo la parlamentare, la gravità delle criticità richiede un intervento immediato da parte dello Stato:
“La Costituzione, all’articolo 120, prevede il potere sostitutivo quando le Regioni non sono in grado di garantire i livelli essenziali di assistenza o compromettono l’unità economica della Repubblica. È il caso della Sicilia: i LEA non sono garantiti e la gestione appare fuori controllo, con un rischio crescente anche per la sostenibilità finanziaria del sistema sanitario regionale.” Carmina sollecita l’apertura di verifiche ispettive del Governo e chiede una risposta forte e responsabile: “La salute non può essere sacrificata sull’altare dell’incapacità, delle clientele o degli equilibri politici. Alle famiglie siciliane non interessa la propaganda: pretendono cure dignitose, ospedali funzionanti, concorsi trasparenti, personale adeguato e attrezzature moderne. Oggi tutto questo non è garantito. Il Governo intervenga – conclude – perché la Sicilia non può essere lasciata sola in un’emergenza sanitaria che si trascina da troppo tempo e che sta diventando una vera e propria emergenza democratica.”