“La vicenda delle tartarughe marine rinvenute all’interno del cantiere del dissalatore di Porto Empedocle non è soltanto un fatto ambientale: è la prova che l’impianto è stato collocato nel posto sbagliato, in violazione della natura, delle norme e del buon senso”. Lo dichiara la deputata del Movimento 5 Stelle, Ida Carmina, che ha depositato una interrogazione parlamentare al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica.
Nel testo si ricostruisce come, durante i lavori, sia stato rinvenuto un nido di Caretta caretta, specie protetta a livello internazionale, che parrebbe essere stato successivamente spostato in un sito del tutto inidoneo, lontano dalla battigia. Il risultato è che solo quindici esemplari sono riusciti a sopravvivere, mentre rimane il dubbio sulla sorte di decine di altre uova che normalmente popolano un nido. Spostando il nido si è evitato di fermare i lavori, ma si è sventrata una spiaggia che notoriamente costituisce habitat naturale e simbolo di un territorio di pregio paesaggistico e turistico. “È inaccettabile – prosegue Carmina – che un’opera pubblica, già definita da più parti politicamente, amministrativamente e giuridicamente abusiva, venga imposta in un’area notoriamente nota per la nidificazione di specie protette, sopratutto quando esisteva un’alternativa logica e già predisposta: l’area ex ASI, pubblica e dotata di presa a mare autorizzata.
Agli evidenti dubbi di sprechi nella gestione dell’emergenza idrica, già segnalati dalla Corte dei conti, si aggiunge oggi un vero e proprio disastro ambientale: non solo un impianto provvisorio, rumoroso e insufficiente, ma anche un’opera che devasta la biodiversità e compromette il futuro di una specie protetta”.
Nell’interrogazione vengono chieste al Ministro verifiche puntuali: se siano state rispettate le normative di tutela della specie, se sia stata svolta una valutazione di incidenza ambientale, quali misure di monitoraggio siano state adottate e, soprattutto, se non sia opportuno sospendere immediatamente gli interventi invasivi fino alla fine della stagione di nidificazione.
“La verità è che la tutela dell’ambiente non può essere sacrificata sull’altare dell’improvvisazione e delle scelte politiche calate dall’alto. – conclude Carmina – Chiedo al Governo di fare chiarezza e di riportare quest’opera nell’unico sito compatibile, quello per cui era stata originariamente prevista, lontano dai nidi delle tartarughe e nel rispetto delle regole”.