
Incontro nella sede dell’Aiop Sicilia questa mattina tra i vertici dell’associazione dell’ospedalità privata e i rappresentanti dell’Ugl. Tra i temi in discussione quelli relativi ai rinnovi contrattuali nel settore, la creazione di un patto sociale con Regione Siciliana ma anche le aggressioni del personale sanitario presso i pronto soccorso, il 118 o le guardie mediche.
“Comprendiamo le aspettative dei lavoratori e dei sindacati rispetto alla richiesta del rinnovo del contratto del personale non medico, ma la sede regionale non ha potere decisionale in merito, in quanto la materia è di esclusiva competenza dell’AIOP nazionale, che si sta confrontando sul tema, sia con i sindacati che con il Ministero della salute, poiché, al riguardo, ci sono delle reali difficoltà, dovute al fatto che, a fronte degli incrementi dei costi aziendali intervenuti in questi anni, le tariffe delle prestazioni ospedaliere sono inadeguate in quanto risalgono al 2012”, ha spiegato Barbara Cittadini, presidente di Aiop Sicilia.
“In merito agli altri temi oggetto del confronto odierno – prosegue la Cittadini – non posso che ribadire che, sin dalla mia elezione a Presidente Regionale, mi sono resa disponibile, nel ruolo, all’istituzione di un Patto sociale con la Regione, garantendo di operare in piena sinergia, in considerazione del fatto che abbiamo piena consapevolezza di essere la componente di diritto privato del S.S.R. e che la programmazione, per essere efficace, non può che essere effettuata tenendo conto sia della componente di diritto pubblico che quella di diritto privato, al fine di offrire una risposta puntuale, tempestiva ed efficiente alla domanda di salute dei siciliani”.
“A tal fine, ci proponiamo in maniera proattiva rispetto alle esigenze della popolazione, atteso che la rete ospedaliera, della quale siamo parte integrante, è unica, così come è unico il nostro sistema sanitario regionale”, ha aggiunto, “consapevoli del nostro ruolo, abbiamo sempre garantito la nostra disponibilità ad essere parte integrante di un progetto regionale finalizzato al raggiungimento degli obiettivi di politica sanitaria regionale, contribuendo all’erogazione di prestazioni di alta complessità, per qualificare l’offerta e arginare la mobilità passiva e di quelle prestazioni per le quali si registra una maggiore lista d’attesa.
Abbiamo, altresì, sempre accolto, coerentemente alla nostra programmazione e alle specialità per le quali siamo autorizzati, i pazienti provenienti dai P.S. e dai reparti ospedalieri pubblici (circa 10 mila ricoveri/anno) per dare una risposta tempestiva ai pazienti”.