
E’ trascorso più di un secolo, dal lontano1903, anno in cui i fratelli statunitensi Wrigth costruirono la prima macchina a motore più leggera dell’aria, ovvero il primo aeroplano: da allora la scienza e la tecnica hanno fatto passi da gigante e l’intero pianeta si è dotato di aeromobili e strutture infrastrutturali di decollo e atterraggio, ovvero gli aeroporti.Anche in Sicilia, Catania inaugurò il proprio aeroporto,denominato Fontanarossa nel 1924 e Palermo quello di Boccadifalco nel 1931.Tutto in linea con il resto del mondo, tutto tranne ovviamente ad Agrigento. Eh si perché dalle nostre parti si parla da troppo tempo di Aeroporto ma mai si è riusciti a cavare un solo ragno dal buco; eppure, se riflettiamo bene, in passato abbiamo avuto una deputazione di tutto rispetto, vedi i vari Sinesio, Sciangula, Mannino, Trincanato, Bonfiglio, Giglia, e tanti altri per cui la nostra provincia, ,essendo nostri conterranei, poteva chiedere legittimamente, anzi pretendere da costoro di attivarsi ed impegnarsi concretamente in tal senso e per questo scopo di indubbia utilità collettiva.Ma ,allo stato attuale,purtroppo, ci rimane soltanto la misera illusione che Agrigento abbia finalmente uno proprio scalo aereo; sono fermamente convinto che sia una infrastruttura di importanza vitale per il nostro territorio, ma anche qui da svariati decenni se ne parla soltanto e di concreto si è visto meno di nulla; probabilmente e paradossalmente proprio perché sarebbe davvero un grande beneficio per tutti.Alcuni ricorderanno come durante il mandato di un ex presidente della provincia, https://www.provincia.agrigento.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1682
addirittura esisteva sull’elenco del telefono il numero del “centralino aeroporto” e di come tanti politici vecchi e nuovi abbiamo dichiarato apertamente di essere tutti d’accordo.Di fatto però il nulla assoluto e nessun progresso ieri come oggi; già nel 2007 il libero consorzio comunale affermava come cosa fatta lo scalo aereo anche a nome dell’allora presidente del comitato civico promotore tale Marcello Massinelli. Stesso copione,stessa messa in scena, sono cambiati solo i nomi.Adesso addirittura si sono spinti oltre,un deputato di ultima generazione, il quale, purtroppo per lui, due parole in lingua italiana non sa dirle,qualche tempo fa ha avallato,attraverso i suoi amici e gli amici degli amici di segreteria la creazione di una spa Aeroporto di Agrigento con annesso cda,voluta, a dir loro, per amministrare una struttura che però, ahinoi, risulta totalmente inesistente; vogliono farci credere di essere un gruppo di liberi cittadini che si stanno impegnando in tal senso, ma dopo pochi mesi giunge sui giornali la notizia che stanno chiedendo un contributo a tutti i sindaci della provincia, secondo la legge regionale 15 del 2015 che prevede il
contributo dei comuni alle società aeroportuali, per recuperare le ingenti spese(si parla di oltre 750,000 euro) che questi soggetti privati avrebbero già sostenuto; e’ evidente, lo capirebbe anche un neonato, che dietro di loro si muovono i soliti politici e politicanti in cerca di visibilità, tutti intenti semplicemente a spartirsi la torta di tanti soldi pubblici prospetticamente in arrivo.Proprio in questi giorni, il grande politico in questione comunica alla stampa che il Ministero dei trasporti ha dichiarato la piana di Licata il luogo ove potrebbe sorgere uno scalo aereo.E cosa significa in pratica? Il nulla, condito con il niente totale.Non è pessimismo, ma realismo, Agrigento non avrà mai un aeroporto, come non avrà mai acqua corrente, autostrade (unica provincia in Italia sfornita), decoro urbano, pulizia, industria del turismo e tanto altro.
A volte penso che ad Agrigento si sia sperimentato un “metodo politico” che ha dato frutti incredibilmente copiosi a chi ha saputo utilizzarlo e che sia stato esportato come format a livello nazionale; Ad Esempio, il Berlusconismo è stato un esempio di come il fumo negli occhi possa essere un ottimo sistema per avere risultati elettorali eccezionali giocando sulle speranze e sulle illusioni create ad arte e a volte a orologeria.Sara’ un caso, ma il deputato di cui sopra, da pochissimo è tornato a far parte di quello “squadrone” di personaggi che già dal loro fondatore, oggi de cuius, hanno saputo esercitare a regola d’arte il grande dono di saper prendere in giro la gente comune.Non ci resta, sia come individui, che come collettività, il diritto sacrosanto di farci delle domande e, ove fosse possibile, darci delle risposte.
Giuseppe Cattano