di Diego Romeo
La memoria è la nostra cultura in quanto essa è l’ordinata raccolta dei nostri ricordi. Ricordare Pirandello è un dovere culturale. Stamane una delegazione di sinceri operatori culturali ha reso omaggio a Luigi Pirandello nell’ottantottesimo della morte avvenuta a Roma il 10 dicembre 1936. Dinanzi alla rozza pietra dove sono custodite le ceneri del grande drammaturgo agrigentino sono state deposte delle stelle di natale da parte dei partecipanti. Un modo per esorcizzare il ricordo e per dire che gli vogliono un gran bene. Ma vuole essere, prima di tutto, un commosso omaggio alla sua memoria al grande cittadino.. Un incontro alla luce del sole privo di interessi economici, in un momento così permeato dal fervore delle tante iniziative culturali poste in essere da Agrigento capitale della cultura.Le scuole avrebbero dovuto ricordarlo. Invece un fiume di denaro per altro e poca attenzione a certe fondamentali ricorrenze. Questa è Agrigento. È l’Agrigento da bere che non vuole mancare agli appuntamenti mondani, che si affretta nei migliori negozi di abbigliamento ad acquistare abiti femminili eleganti e costosi e smoking di marca pur di partecipare magari ad un saluto di commiato di un servitore dello Stato. È la città (orridamente)decantata dal medico poeta Giuseppe Serroy. Questa è Agrigento Capitale della cultura 2025.