“La Sicilia ha fame di lavoro? Non sembrerebbe, se è vero, come è vero, che nel 2024 la Regione è riuscita a non spendere 50 milioni di euro che potevano dare respiro a imprese e lavoratori e che solo ora potranno essere sbloccati, almeno si spera, dopo essere stati congelati per un anno”.
Lo affermano i deputati M5S, Nuccio Di Paola e Roberta Schillaci.
“Lo abbiamo appreso – dice Di Paola – in commissione bilancio nel corso dei lavori sulle variazioni e onestamente siamo rimasti basiti. E non ci vengano a dire che l’impasse è stata causata dall’ok che doveva arrivare dalla Comunità europea. Lo sapevano anche prima, o almeno, un governo efficiente avrebbe dovuto saperlo che occorreva questo via libera per evitare di bloccare così a lungo somme così importanti. La verità è che questa misura della scorsa finanziaria è stata un annuncio spot del governo, come accade per le Province e i tanti annunci Schifani-style, che servono solo per comunicati stampa seguiti dal nulla, proprio come sarà per il reddito di povertà”.
“È paradossale – dice Roberta Schillaci – che in una terra come la Sicilia, dove il lavoro abbonda come l’acqua nei nostri invasi e da cui i nostri giovani sono costretti ad andare via in cerca di occupazione, accadano cose del genere. È anche per operazioni come questa che la Sicilia si conferma tra le regioni con i più bassi tassi di occupazione dell’Unione Europea. Secondo i dati pubblicati da Eurostat per il 2023, la nostra isola registra un tasso di occupazione del 48,7% per la popolazione tra i 20 e i 64 anni, una cifra nettamente inferiore rispetto alla media europea che si aggira su percentuali del 75,3%, con un incremento rispetto al 2022. Anche nelle politiche attive del lavoro la Sicilia è nettamente indietro rispetto al resto d’Italia, dove hanno sicuramente una marcia in più rispetto a noi”.
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