Palermo, 11 ottobre 2024 – Quanto riportato dagli organi di informazione sulla vicenda dell’ex pm Roberto Scarpinato (oggi in Commissione antimafia in quota Cinquestelle), intercettato ‘casualmente’ mentre concordava domande e risposte con l’altro ex pm Roberto Natoli, indagato a Caltanissetta per favoreggiamento mafioso, allarma politica e istituzioni: “Come Commissione dobbiamo andare avanti e fare chiarezza, lo dobbiamo agli italiani e lo dobbiamo alla famiglia Borsellino, insieme a quelle degli agenti della scorta. Il tentativo di inquinamento dell’audizione di Natoli e il coinvolgimento di Roberto Scarpinato ci affida più di una riflessione. E ci fa riflettere ancor di più sulle dichiarazioni di Lucia Borsellino e dell’avvocato Fabio Trizzino (suo marito) che in audizione avevano espresso non poche perplessità sull’attività di Natoli, allora Pubblico ministero a Palermo. L’accordo sottotraccia fra Scarpinato e Natoli, al fine di confutare le dichiarazioni di Lucia Borsellino, oggi è stato scoperto e noi come Commissione antimafia siamo decisi, per quanto di nostra competenza, a proseguire la nostra opera al fine di far luce su quanto realmente accaduto, auspicando altresì che la magistratura riesca nell’accertamento delle eventuali responsabilità di chi avrebbe dovuto agire e invece ha omesso. Roberto Scarpinato dovrebbe valutare l’ipotesi delle proprie dimissioni dalla Commissione antimafia, per l’inopportunità di partecipare al prosieguo dei lavori, visto quanto sarebbe emerso dalle indagini di Caltanissetta. Tuttavia le domande da porsi sono semplici: perché cercare di orientare il lavoro di ricerca della verità? Cosa si vuole nascondere ancora? Ma la domanda più pungente di queste ore, è proprio questa: perché i Cinquestelle tacciono?”. Lo dichiara Raoul Russo, senatore e membro della Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali.
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